Rilasciati in Venezuela due cittadini italiani, ma ancora assente Trentini

Rosita Ponti

Agosto 24, 2025

Nella notte del 24 agosto 2025, a Caracas, è stata comunicata la liberazione di due cittadini italo-venezuelani, Amerigo De Grazia e Margarita Assenza, insieme a un gruppo di altri detenuti. Amerigo De Grazia, ex deputato dell’opposizione all’Assemblea Nazionale, era stato arrestato il 7 agosto 2024 e detenuto presso l’Helicoide in regime di isolamento. Margarita Assenza, arrestata il 2 ottobre 2024, lavorava con il sindaco di Maracaibo, Rafael Ramirez, anch’esso arrestato con l’accusa di aver commesso “reati contro il patrimonio dello Stato”. La liberazione è stata il frutto dell’impegno della Farnesina e delle istituzioni italiane, sotto la guida del Ministro Antonio Tajani.

L’Ambasciata d’Italia ha svolto un ruolo cruciale, richiamando l’attenzione delle autorità venezuelane sulle gravi condizioni mediche di De Grazia, affinché potesse ricevere le cure necessarie. Entrambi i liberati dovranno presentarsi in tribunale lunedì per chiarire la loro posizione e le modalità riguardanti l’eventuale prosecuzione del procedimento legale. È stato stabilito che non possano lasciare Caracas, mentre per altri detenuti è stato disposto un regime di detenzione domiciliare. Le autorità italiane continuano a lavorare per la liberazione di Alberto Trentini e di altri cittadini italiani attualmente detenuti.

Alberto Trentini: la situazione di un cooperante italiano

Non ci sono aggiornamenti riguardo a Alberto Trentini, un cooperante italiano di Venezia, arrestato in Venezuela il 15 novembre 2024. Trentini lavorava per l’ONG internazionale Humanity & Inclusion, dedicata all’assistenza alle persone con disabilità. Era giunto in Venezuela il 17 ottobre 2024 per una missione umanitaria, ma il giorno del suo arresto si trovava in viaggio da Caracas verso Guasdualito per fornire aiuti alle comunità locali.

Il suo arresto è avvenuto in modo imprevisto a un posto di blocco, insieme all’autista dell’ONG, per motivi che rimangono poco chiari. Trentini è stato poi trasferito alle autorità della Direzione Generale del Controspionaggio Militare (Dgcim) e successivamente detenuto nel carcere “El Rodeo I”, situato nello Stato di Miranda, nei pressi di Caracas.

Fino ad oggi, non sono state formulate accuse ufficiali nei suoi confronti, sebbene si parli informalmente di gravi accuse come terrorismo e cospirazione contro lo Stato. Queste accuse però non sono mai state confermate. Trentini ha trascorso mesi in isolamento totale, senza alcun contatto con familiari, avvocati o rappresentanti consolari. Solo dopo un lungo silenzio, nel mese di aprile e luglio 2025, gli sono state concesse due telefonate alla famiglia, durante le quali ha comunicato di stare bene, ma di essere provato dalla dura condizione di detenzione.

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