Il “Facekini”: il passamontagna da spiaggia che conquista la Cina

Rosita Ponti

Agosto 25, 2025

Dalla costa di Qingdao, in Cina, emerge un accessorio che ha conquistato il mercato globale: il facekini. Questa maschera integrale, simile a un passamontagna, copre completamente testa e collo, lasciando scoperti solo occhi, naso e bocca. Creato nel 2004 da Zhang Shifan, un ex contabile di Qingdao, il facekini è stato concepito per proteggere la pelle dai dannosi raggi UV. Il costo di questo accessorio varia tra i 15 e i 25 Yuan (circa 2-3 euro), ma il suo prezzo può salire notevolmente, raggiungendo i 100-200 dollari per i modelli di marca sul mercato internazionale.

Secondo un report dell’Economist, le vendite di indumenti protettivi dai raggi solari in Cina hanno toccato la cifra record di circa 80 miliardi di Yuan (11 miliardi di dollari) nell’ultimo anno, con una crescita particolare nella categoria dei facekini, soprattutto tra le donne.

Un fenomeno culturale in ascesa

In Cina e in gran parte dell’Asia, l’uso del facekini è profondamente radicato nei canoni di bellezza locali. Storicamente, una pelle chiara era considerata simbolo di status sociale, mentre l’abbronzatura è spesso associata a lavori manuali all’aperto. Di conseguenza, molte donne preferiscono coprire la pelle per mantenere un aspetto più chiaro. Il facekini viene frequentemente abbinato a tute a maniche lunghe, occhiali da sole, visiere o ombrelli, creando un look protettivo e alla moda. Tra i colori più richiesti c’è l’arancione, scelto non solo per il suo appeal visivo, ma anche per la credenza che possa tenere lontane le meduse.

L’adozione di questo accessorio riflette non solo la preoccupazione per la salute della pelle, ma anche una vera e propria tendenza culturale. Le donne che indossano il facekini non solo si proteggono dai raggi UV, ma si allineano anche a un ideale estetico condiviso, contribuendo a una crescita esponenziale delle vendite di questo prodotto.

La crescente preoccupazione per la salute della pelle

Il timore crescente dei danni causati dal sole ha portato alla nascita del termine “sunxiety“, una fusione tra “sole” e “ansia”. Non si tratta più solo di una semplice cautela, ma per alcune persone la paura dei raggi UV è diventata una vera e propria fobia, spingendole a evitare il sole come se fosse un nemico invisibile. Questo fenomeno ha trovato ampio spazio sui social media, dove molti utenti condividono le loro esperienze e la dipendenza dalla protezione solare, temendo malattie o invecchiamento precoce.

Questa ansia legata all’esposizione solare può limitare la possibilità di godere dei benefici del sole. Un’esposizione moderata, infatti, è fondamentale per la produzione di melanina, che aiuta la pelle a difendersi da agenti esterni, rendendola più sana e luminosa. Inoltre, il sole è noto per migliorare l’umore e incrementare la produzione di serotonina nel cervello.

Gli esperti raccomandano di adottare misure di protezione complete, che includono cappelli a tesa larga, occhiali da sole con filtro UV, creme solari ad alto fattore di protezione e indumenti leggeri a maniche lunghe, soprattutto per i più giovani. La prevenzione è fondamentale, considerando che i casi di cancro della pelle continuano a crescere. Secondo il rapporto “I numeri del cancro in Italia 2024″, nel 2024 sono stati diagnosticati circa 12.900 nuovi casi di melanoma cutaneo in Italia, con una prevalenza maggiore tra gli uomini rispetto alle donne. Negli ultimi dieci anni, i dati mostrano un costante aumento di questi casi, passando da circa 11.000 nel 2014 a quasi 13.000 nel 2025.

Il facekini e il suo impatto globale

Il successo del facekini ha superato i confini cinesi, diventando un simbolo di un approccio innovativo alla protezione solare. Le sue vendite stanno crescendo anche in altre parti del mondo, dove sempre più persone cercano soluzioni per proteggere la pelle dai danni del sole. Con l’aumento della consapevolezza riguardo ai rischi associati all’esposizione solare, il facekini potrebbe diventare un accessorio di moda sempre più comune, non solo in Asia, ma anche in Occidente.

L’industria della moda sta iniziando a rispondere a questa domanda crescente, con designer che propongono varianti del facekini, rendendolo non solo funzionale ma anche esteticamente accattivante. Questo mix di praticità e stile potrebbe rivoluzionare il modo in cui le persone si proteggono dal sole, aprendo la strada a una nuova era di accessori per la salute della pelle.

Il facekini, quindi, non è solo un semplice prodotto, ma rappresenta un cambiamento culturale e sociale significativo, che riflette le preoccupazioni moderne riguardo alla salute e all’estetica. Con il suo crescente riconoscimento a livello globale, il facekini potrebbe ben presto diventare un elemento essenziale per chiunque desideri godere del sole in modo sicuro.

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