Nei ristoranti della Striscia di Gaza, i calzoni al forno stanno conquistando sempre più il palato dei locali e dei visitatori. Preparati con una varietà di ripieni, tra cui carne, verdure e persino calamari, questi piatti sono realizzati da pizzaioli esperti che dimostrano abilità straordinarie nel maneggiare l’impasto, lanciandolo in aria con maestria. Tuttavia, i tavoli affollati rendono difficile ricevere un servizio immediato. Una campagna promossa da Gaza afferma: “Il cibo c’è a Gaza, ogni altra affermazione è una menzogna”, visibile anche su piattaforme come YouTube.
Israele e la narrazione sulla fame
Israele sta cercando di modificare la narrazione che lo dipinge come responsabile della fame tra i palestinesi. Per farlo, ha invitato diversi influencer nella Striscia. Tra questi, l’americano Xavier du Russeau, con 1 milione e 300.000 follower, ha dichiarato: “Sono qui a Gaza e tutto ciò che vedo è cibo, acqua e opportunità. La verità è che Hamas, invece di distribuire gli spaghetti, si mangia tutto, ecco perché i suoi leader prendono l’Ozempic”, un farmaco utilizzato per la perdita di peso.
Responsabilità degli aiuti umanitari
Un altro influencer, Jeremy Abramson, con due milioni di follower, ha riconosciuto che gli aiuti umanitari non arrivano, ma ha attribuito la responsabilità esclusivamente a Hamas e all’Onu.
Missione della Gaza Humanitarian Foundation
Dall’altra parte, Brooke Goldstein, originaria di Miami, ha fatto ingresso nella Striscia con una missione della Gaza Humanitarian Foundation, un’organizzazione incaricata da Israele di distribuire aiuti. Goldstein ha affermato che la situazione è sotto controllo, segnalando solo un po’ di ressa, ma negando le affermazioni di chi sostiene che le persone affamate vengano mitragliate mentre aspettano il cibo. “Sono orgogliosa di voi ragazzi”, ha dichiarato.
Restrizioni all’ingresso della stampa
Nel frattempo, dall’inizio del conflitto, Israele ha imposto restrizioni all’ingresso della stampa internazionale, limitando così la possibilità di raccogliere ulteriori testimonianze al di fuori di quelle fornite dagli influencer.