Alessia Pifferi, la perizia conferma: era in grado di intendere quando abbandonò la figlia

Veronica Robinson

Agosto 26, 2025

Alessia Pifferi è stata dichiarata pienamente capace di intendere e volere al momento in cui ha lasciato morire di stenti la figlia Diana. Questa conclusione emerge dalla perizia psichiatrica effettuata nel contesto del processo di secondo grado che si sta svolgendo a Milano. La donna, condannata all’ergastolo per omicidio volontario aggravato in primo grado, ha visto la sua piccola, di appena un anno e mezzo, morire nel luglio 2022 dopo essere stata abbandonata in casa per sei giorni.

Nuovo accertamento psichiatrico

La Corte d’assise d’appello ha richiesto un nuovo accertamento psichiatrico su istanza della difesa, per valutare le condizioni mentali di Pifferi al momento del crimine. La perizia ha confermato che la donna era in grado di comprendere le proprie azioni e le loro conseguenze, un aspetto cruciale per la valutazione della sua responsabilità penale.

Interesse mediatico e sociale

Il caso ha suscitato un forte interesse mediatico e sociale, non solo per la gravità del reato, ma anche per le implicazioni legali e morali che esso solleva. La tragedia della morte di Diana ha messo in luce le fragilità e le difficoltà che alcune madri possono affrontare, ma ha anche sollevato interrogativi su come la società e le istituzioni rispondano a situazioni di vulnerabilità.

Attenzione al processo di appello

Il processo di appello, che si tiene a Milano, è seguito con attenzione da esperti e opinione pubblica, evidenziando la complessità delle dinamiche familiari e il ruolo della giustizia in casi così delicati. La sentenza finale, attesa con ansia, non solo determinerà il destino di Alessia Pifferi, ma avrà anche ripercussioni su come vengono trattati i casi di maltrattamento e abbandono di minori nel nostro paese.

Partecipazione di esperti

L’udienza ha visto la partecipazione di esperti in psicologia e diritto, i quali hanno fornito una visione approfondita sulle condizioni psicologiche di Pifferi e sulle circostanze che hanno portato a questa tragica vicenda. La difesa ha cercato di dimostrare che la donna era in uno stato di profonda crisi emotiva, mentre l’accusa ha sottolineato la lucidità con cui Pifferi ha agito nel momento in cui ha abbandonato la figlia.

Discussioni e interrogativi

Il caso continua a sollevare interrogativi e discussioni, con la società che si interroga su come prevenire simili tragedie in futuro e su come supportare le famiglie in difficoltà.

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