Antisemitismo: l’Australia allontana l’ambasciatore iraniano, Teheran risponde con minacce.

Veronica Robinson

Agosto 26, 2025

La tensione diplomatica tra l’Australia e la Repubblica Islamica dell’Iran ha raggiunto un punto critico. Il primo ministro australiano, Anthony Albanese, ha accusato l’Iran di essere il mandante di attacchi antisemiti contro la comunità ebraica in Australia. In risposta a queste affermazioni, Albanese ha annunciato l’espulsione dell’ambasciatore iraniano a Canberra, una misura che segna un evento senza precedenti dal termine della Seconda Guerra Mondiale.

Accuse e reazioni

Durante una conferenza stampa tenutasi il 2 gennaio 2025, Albanese ha evidenziato che Teheran è responsabile degli attacchi contro la sinagoga Adass Israel a Melbourne e il ristorante Continental Kitchen a Sydney. Il primo ministro ha descritto questi episodi come “atti straordinari e pericolosi di aggressione orchestrati da una nazione straniera sul suolo australiano”. Ha inoltre sottolineato che tali azioni mirano a minare la coesione sociale e a seminare discordia all’interno della comunità australiana.

L’Australia ha concesso all’ambasciatore iraniano e ad altri tre funzionari un termine di sette giorni per lasciare il Paese. La ministra degli Esteri, Penny Wong, ha chiarito che si tratta della prima espulsione di un ambasciatore dall’epoca della Seconda Guerra Mondiale, un fatto che evidenzia la gravità della situazione.

Le linee diplomatiche restano aperte

Nonostante l’espulsione, Wong ha affermato che Canberra intende mantenere alcune linee diplomatiche aperte con Teheran. Questo approccio è volto a promuovere gli interessi australiani, suggerendo che, sebbene ci siano forti tensioni, il dialogo non è completamente interrotto. La ministra ha ribadito che l’Australia continuerà a cercare di mantenere una comunicazione costruttiva, nonostante le recenti misure drastiche.

Poco prima dell’annuncio ufficiale, il governo australiano ha informato l’ambasciatore iraniano in Australia, Ahmad Sadeghi, della sua espulsione. Contestualmente, i diplomatici australiani presenti in Iran sono stati ritirati e trasferiti in un Paese terzo, come riferito dallo stesso Albanese.

La risposta dell’Iran

La Repubblica Islamica ha respinto le accuse formulate da Canberra, definendole “infondati”. Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Ismail Baghaei, ha dichiarato che “qualsiasi misura diplomatica inappropriata e ingiustificata riceverà una risposta equivalente”. Questa affermazione segna un chiaro segnale che le autorità iraniane non intendono accettare passivamente le azioni australiane.

In seguito all’intensificarsi della crisi diplomatica, le autorità iraniane hanno emesso un avviso per i cittadini australiani presenti in Iran, avvisandoli della chiusura dell’ambasciata. Gli australiani sono stati invitati a “considerare seriamente di partire il prima possibile, se è sicuro farlo”. Il comunicato sottolinea che gli stranieri, inclusi i cittadini con doppia nazionalità, corrono un alto rischio di detenzione o arresto arbitrario.

La situazione rimane tesa e i prossimi sviluppi potrebbero influenzare ulteriormente le relazioni tra i due Paesi.

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