Caso Garlasco: emergono le tesi sui due assassini e si valuta la riesumazione di Chiara

Veronica Robinson

Agosto 26, 2025

Si sta facendo strada l’ipotesi di una possibile riesumazione del corpo di Chiara Poggi, a 18 anni di distanza dal delitto di Garlasco. Negli ultimi giorni, il legale di Alberto Stasi, Massimo Lovati, ha rilasciato diverse interviste in cui afferma che questa possibilità rappresenterebbe una conseguenza logica, quasi inevitabile, della nomina della super consulente per la procura di Pavia, Cristina Cattaneo. Tale nomina, considerando la moltitudine di perizie e analisi processuali effettuate nei vari gradi di giudizio, potrebbe condurre a questa drastica decisione, necessaria per cercare di chiudere la nuova inchiesta che vede ancora come indagato Andrea Sempio.

La situazione a Garlasco

A Garlasco, la situazione sembra avvicinarsi a una resa di conti con la riapertura dei tribunali. La comunità è in attesa di sviluppi che possano portare a una risoluzione del caso, che ha segnato profondamente la storia locale. La questione della riesumazione del corpo di Chiara Poggi è un tema delicato e controverso, che riaccende i riflettori su un delitto che ha suscitato grande emozione e interesse mediatico. La decisione di riaprire le indagini, insieme alla nomina della Cattaneo, suggerisce che ci siano elementi nuovi o trascurati che meritano di essere esaminati con attenzione.

Le dichiarazioni del legale di Sempio

Massimo Lovati, avvocato difensore di Andrea Sempio, è intervenuto a Filorosso su Raitre, ribadendo la sua posizione riguardo all’inutilità del procedimento che coinvolge il suo assistito, amico di Marco Poggi, fratello di Chiara. “Si sta facendo un processo ad un processo”, ha dichiarato Lovati, evidenziando che si cerca di minare la condanna di Alberto Stasi, che secondo lui è sempre stato innocente. L’avvocato ha sottolineato che il processo originale si è svolto con rito abbreviato, il che significa che non ci sono stati testimoni o esami delle parti, ma solo una valutazione “allo stato degli atti”. Questo aspetto, secondo Lovati, giustificherebbe la condanna a 16 anni anziché a 30.

Le considerazioni del medico legale

Il medico legale Vittorio Fineschi, ordinario di medicina legale presso l’Università Sapienza di Roma, ha espresso la sua opinione riguardo alla possibilità di riesumare il corpo di Chiara Poggi. Intervenuto sempre a Filorosso, Fineschi ha affermato che l’analisi dei resti, a distanza di 18 anni, potrebbe rivelare aspetti che all’epoca furono trascurati. Secondo lui, le prove archiviate potrebbero suggerire che l’assassino non abbia agito da solo. Ha concluso che ci sono diverse lesioni sul corpo di Chiara che non sono compatibili con un unico strumento, suggerendo quindi la presenza di più aggressori.

Il contesto delle indagini e la sentenza

Le indagini condotte all’epoca hanno portato a una sentenza che ha segnato profondamente il caso. L’analisi delle macchie di sangue ha evidenziato che Chiara Poggi fu colpita all’ingresso della sua abitazione e trascinata verso la cantina, dove il suo corpo fu gettato giù per le scale. La Corte d’Assise d’appello, nel processo di secondo grado bis che ha condannato Alberto Stasi a 16 anni nel dicembre 2014, ha ricostruito la scena del crimine. I giudici hanno stabilito che Chiara aveva aperto la porta a una persona che conosceva bene, senza alcun timore, un dettaglio che ha alimentato ulteriori discussioni e indagini.

La questione rimane aperta, con i legali di Stasi che continuano a mettere in dubbio gli elementi utilizzati per la condanna, mentre la procura di Pavia avvia nuove indagini che potrebbero cambiare le carte in tavola.

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