La Guardia costiera libica apre il fuoco per 20 minuti su nave di soccorso migranti

Rosita Ponti

Agosto 26, 2025

Valeria Taurino, direttrice generale di Sos Méditerranée, ha denunciato un grave episodio di violenza avvenuto nel Mediterraneo. Il 15 gennaio 2025, la Guardia Costiera libica ha aperto il fuoco contro la nave Ocean Viking, impegnata in operazioni di soccorso in acque internazionali. Taurino ha descritto l’attacco come un evento che non può essere considerato isolato, ma piuttosto come una diretta conseguenza della cooperazione tra Italia, Europa e le autorità libiche.

L’aggressione e le sue conseguenze

L’aggressione ha lasciato segni evidenti: fotografie mostrano i finestrini della nave crivellati di colpi e le pallottole rinvenute a bordo. La Ocean Viking, che aveva appena salvato 47 persone, tra cui nove minori non accompagnati, è stata bersagliata per circa venti minuti. Nonostante la violenza dell’attacco, sia i sopravvissuti che i membri dell’equipaggio sono stati riportati in salvo e stanno bene.

Solidarietà e reazioni delle ONG

Numerose organizzazioni non governative hanno manifestato la loro solidarietà a Sos Méditerranée, condannando fermamente l’atto di violenza. La Croce Rossa ha definito inaccettabile l’aggressione contro i soccorritori, evidenziando la necessità di proteggere chi opera per salvare vite umane. In seguito all’attacco, la Ocean Viking ha cambiato rotta: inizialmente diretta verso Marina di Carrara, a 1.300 chilometri dalla zona di salvataggio, ora si dirige verso Siracusa, nuovo porto di approdo.

Tensioni e diritti umani nel Mediterraneo

Questa situazione mette in evidenza le tensioni che caratterizzano le operazioni di soccorso nel Mediterraneo e il rischio che corrono le ONG nel tentativo di salvare vite umane. L’attacco alla Ocean Viking è solo l’ultimo di una serie di episodi che sollevano interrogativi sulla sicurezza dei soccorritori e sulla collaborazione tra le istituzioni europee e libiche. La questione della protezione dei diritti umani in mare continua a suscitare dibattiti accesi, mentre le organizzazioni umanitarie si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse nel loro lavoro.

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