Non solo cuore: ecco cosa succede al cervello e alla glicemia con curcuma e olio di pesce

Olio di pesce

Scopri i benefici (non solo per il cuore) dell'olio di pesce e curcuma-rcovid19.it

Lorenzo Fogli

Agosto 26, 2025

Gli studi clinici mostrano che entrambi gli integratori hanno effetti positivi, ma i risultati non sempre si potenziano quando vengono assunti insieme.

Negli ultimi anni la combinazione tra curcuma e olio di pesce ha attirato l’attenzione della ricerca clinica. Da un lato la spezia gialla, ricca di curcumina, potente antiossidante e antinfiammatorio naturale, dall’altro gli acidi grassi omega-3 (EPA e DHA) contenuti nell’olio di pesce, da sempre associati a benefici su cuore, cervello e articolazioni. L’idea di unire i due supplementi nasce dalla possibilità di ottenere un effetto sinergico, ma i dati raccolti finora raccontano una realtà più sfumata: i vantaggi ci sono, anche significativi, ma non sempre la combinazione supera l’efficacia dei singoli.

Salute cardiovascolare e controllo metabolico

Un trial clinico del 2024 condotto su pazienti con diabete ha messo a confronto quattro gruppi: curcuma, olio di pesce, combinazione e placebo. I risultati hanno confermato che entrambi i supplementi abbassano il colesterolo LDL, mentre l’olio di pesce da solo riduce anche i trigliceridi e aumenta l’HDL. La combinazione non ha mostrato un effetto superiore, segno che i due nutrienti agiscono in maniera indipendente.

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Diverso il discorso sul controllo glicemico. In uno studio del 2018 la curcuma – da sola o in combinazione con olio di pesce – ha ridotto glicemia e insulina post-prandiale, mentre l’olio di pesce non ha avuto impatto su questi parametri. Questo dato suggerisce che la curcuma abbia un’azione più diretta sul metabolismo degli zuccheri, probabilmente legata alla modulazione dei processi infiammatori e ossidativi.

La combinazione diventa invece interessante sul fronte dell’infiammazione. In un trial di 12 settimane, i due integratori assunti insieme hanno ridotto in modo significativo i livelli di proteina C-reattiva (CRP), un marker chiave di infiammazione sistemica. Un beneficio particolarmente rilevante per chi convive con diabete o rischio cardiovascolare, dove lo stress ossidativo gioca un ruolo centrale nelle complicanze croniche.

Cervello e articolazioni: effetti distinti

Sul piano cognitivo, uno studio di 16 settimane ha evidenziato che curcuma e olio di pesce migliorano entrambi le prestazioni, ma in modo diverso. L’olio di pesce ha aumentato la velocità di elaborazione, soprattutto negli uomini di mezza età e anziani, mentre la curcuma ha migliorato la memoria verbale. Anche qui, la combinazione non ha potenziato i risultati, confermando come i due integratori agiscano con meccanismi distinti.

Per quanto riguarda le articolazioni, invece, la bilancia pende nettamente a favore dell’olio di pesce. In soggetti over 60 con osteoartrosi, l’integrazione ha ridotto dolore e rigidità, mentre la curcuma – da sola o associata – non ha mostrato effetti clinici rilevanti. In questo ambito, dunque, l’olio di pesce si conferma più efficace come supporto contro il dolore cronico.

Gli studi segnalano anche un buon profilo di sicurezza per entrambi i supplementi. Gli effetti collaterali più comuni della curcuma sono disturbi gastrointestinali e, a dosi elevate, possibili problemi epatici. Per l’olio di pesce i disturbi sono lievi: reflusso, nausea, cefalea. Attenzione, però, in caso di terapie con anticoagulanti o antidiabetici: la combinazione potrebbe aumentare i rischi di interazioni.

La ricerca sul binomio curcuma–olio di pesce è ancora in corso, ma il quadro attuale è chiaro: assumerli insieme non garantisce un effetto amplificato, anche se alcune aree – come l’infiammazione – sembrano beneficiare della sinergia. Per la salute del cuore e delle articolazioni l’olio di pesce resta la scelta più solida, mentre la curcuma si distingue nel controllo glicemico e come supporto antiossidante. Due percorsi paralleli, con punti di incontro limitati ma promettenti per la medicina preventiva.

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