Travolta mentre aiutava un animale, la madre chiede giustizia: “Cosa serve per restare in carcere?”

Veronica Robinson

Agosto 26, 2025

“Oggi chiediamo giustizia, richiediamo che sia accertata la pena per colui che si è già dichiarato colpevole”. Questa è la richiesta accorata dei familiari di Noemi Fiordilino, la giovane di 20 anni tragicamente investita e uccisa il 29 marzo 2025, lungo la strada che collega Lurago Marinone a Limido Comasco, in provincia di Como. La ragazza si era fermata per soccorrere un coniglietto quando è stata travolta da un’auto.

Dettagli sull’incidente

Alla guida del veicolo c’era Vincenzo Crudo, il quale, dopo aver abbandonato la scena senza prestare soccorso, è stato arrestato con l’accusa di omicidio colposo aggravato. Tre mesi dopo l’incidente, Crudo ha confessato il suo coinvolgimento. Tuttavia, come riportato dal programma “Morning News”, il conducente potrebbe evitare la detenzione a causa del tasso alcolemico di 1.46, leggermente al di sotto del limite di 1.50 che comporterebbe una pena più severa.

Reazioni e preoccupazioni

“Con il rito abbreviato, l’imputato potrebbe ricevere una condanna inferiore ai quattro anni, avere la possibilità di richiedere l’affidamento ai servizi sociali e, di conseguenza, non scontare neanche un giorno in carcere”, ha spiegato il servizio di Canale 5. Questo scenario ha suscitato una forte indignazione tra i familiari della vittima, i quali esprimono il desiderio che il giudizio si basi sul livello di alcol presente nel sangue di Vincenzo Crudo al momento dell’incidente, avvenuto alle 2.20, piuttosto che su quello misurato in caserma, effettuato un’ora e quaranta minuti dopo la tragedia.

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