Auto danneggiata da un cinghiale: la Cassazione stabilisce il risarcimento a carico della Regione

Veronica Robinson

Agosto 28, 2025

Il 28 agosto 2025, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza definitiva riguardante un incidente stradale avvenuto il 27 luglio 2008 in provincia di Modena. L’evento ha coinvolto un automobilista che, mentre percorreva una strada nel Comune di Pavullo, ha subito un grave danno alla propria auto a causa di un cinghiale che è sbucato improvvisamente dalla boscaglia. La decisione della Cassazione ha stabilito che l’amministrazione regionale è responsabile per i danni causati dalla fauna selvatica.

Il caso giudiziario

La vicenda ha avuto inizio nel 2008, quando l’automobilista ha intentato una causa contro il Comune di Pavullo, la Regione Emilia Romagna e la Provincia di Modena, chiedendo un risarcimento per i danni subiti. Inizialmente, il tribunale di Modena ha rigettato la richiesta, non riconoscendo la responsabilità dell’amministrazione. Tuttavia, in appello, la situazione è cambiata: i giudici hanno riconosciuto la responsabilità della Regione e del Comune, ordinando un risarcimento di 20.300 euro.

Dopo la decisione in appello, la Regione Emilia Romagna ha deciso di impugnare la sentenza, portando il caso davanti alla Corte di Cassazione. La Suprema Corte, esaminando il ricorso, ha confermato la responsabilità dell’amministrazione per i danni causati dalla fauna selvatica, stabilendo che la Regione dovrà risarcire l’automobilista. Questa sentenza rappresenta un importante precedente giuridico riguardo alla responsabilità delle amministrazioni locali in casi di incidenti causati da animali selvatici.

Le implicazioni della sentenza

La sentenza della Cassazione ha sollevato interrogativi riguardo alla gestione della fauna selvatica e alla sicurezza stradale. Gli incidenti causati da animali selvatici, come cinghiali e cervi, sono in aumento in molte regioni italiane, e la responsabilità delle amministrazioni locali diventa cruciale per garantire la sicurezza degli automobilisti.

In Emilia Romagna, la presenza di cinghiali è stata oggetto di dibattito, con richieste di interventi più incisivi per il controllo della popolazione di questi animali. La sentenza potrebbe spingere le autorità a rivedere le politiche di gestione della fauna selvatica, affinché si evitino futuri incidenti e si tuteli la sicurezza degli utenti della strada.

Inoltre, la decisione della Corte di Cassazione potrebbe influenzare altri casi simili in Italia, creando un precedente legale che potrebbe portare a un aumento delle richieste di risarcimento da parte di automobilisti coinvolti in incidenti simili. Le amministrazioni locali potrebbero quindi trovarsi a dover affrontare un numero crescente di cause legali, con conseguenti implicazioni economiche e politiche.

La sentenza del 28 agosto 2025 rappresenta un passo significativo verso una maggiore responsabilità delle amministrazioni locali nella gestione della fauna selvatica e nella protezione degli automobilisti, evidenziando l’importanza di un approccio coordinato per affrontare le sfide legate alla sicurezza stradale.

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