Una bambina di 11 anni è stata aggredita da un gruppo di coetanei mentre si trovava in centro a Foligno, in provincia di Perugia. L’incidente, avvenuto nei giorni scorsi nel pomeriggio, ha causato alla giovane lievi ferite, per le quali i medici del pronto soccorso hanno emesso una prognosi di guarigione di sette giorni. La notizia è stata riportata dal Corriere dell’Umbria, che ha pubblicato la denuncia della madre della vittima, la quale ha deciso di rivolgersi ai carabinieri per denunciare l’accaduto.
Dettagli dell’aggressione in piazza san domenico
La ragazzina era uscita per una passeggiata in compagnia di un’amica, in un orario considerato adeguato per la sua età . Secondo il racconto della madre, la giovane si era recata in piazza San Domenico per incontrare due coetanee. Una volta giunta sul posto, le ragazze l’hanno persuasa a spostarsi in una zona più isolata, dove si è verificata l’aggressione. Un ragazzo presente ha iniziato a chiedere ripetutamente a un’altra bambina se potesse picchiare la vittima. Dopo vari tentativi, la coetanea ha acconsentito, e il ragazzo ha spinto la bambina a terra.
Dopo l’aggressione iniziale, il gruppo ha continuato a maltrattare la bambina, strappandole il telefono e trascinandola in un luogo ancora più nascosto. Qui, la giovane è stata circondata da circa dieci coetanei, sia maschi che femmine. Alcuni di loro hanno iniziato a riprendere la scena con i loro cellulari, ridendo e deridendo la vittima. Ogni tentativo della bambina di difendersi o di chiedere aiuto è stato punito con schiaffi. Infine, una delle ragazze ha afferrato la vittima per il collo e l’ha scaraventata a terra.
Il messaggio della madre e la richiesta di attenzione
La madre della bambina ha utilizzato le pagine del Corriere dell’Umbria per lanciare un appello alla comunità , alle scuole e alle famiglie. Ha sottolineato che l’episodio non deve essere considerato un semplice litigio tra ragazzini, ma un chiaro esempio di bullismo, violenza e sopraffazione. Secondo la donna, questo incidente rappresenta un segnale preoccupante che indica una rottura nei legami tra educazione, socialità e responsabilità . Ha chiesto che venga acceso un riflettore su chi ha assistito all’aggressione, chi ha ripreso la scena e chi ha riso senza intervenire.
La madre ha esortato le istituzioni scolastiche e sociali a non minimizzare l’accaduto, invitando gli adulti a dialogare con i propri figli. Ha concluso il suo appello affermando che nessuna bambina dovrebbe sentirsi sola, umiliata o in pericolo nel centro della propria città , richiamando così l’attenzione su un tema di grande rilevanza sociale.