L’intervallo tra la somministrazione della prima dose di vaccino e quella di richiamo si rivela cruciale nel controllo delle epidemie. Questa conclusione emerge da una ricerca condotta nel 2025 dal Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con l’Istituto dei Sistemi Complessi e l’Istituto per le Applicazioni del Calcolo, i cui risultati sono stati pubblicati nella rivista Physical Review Research.
Lo studio sulla priorità della prima dose
Lo studio, guidato dalla ricercatrice Francesca Colaiori del CNR-ISC, evidenzia che, in situazioni di risorse limitate e di attese prolungate per la somministrazione delle dosi, è fondamentale dare priorità alla prima dose. Questo approccio consente di aumentare rapidamente la copertura vaccinale iniziale. Al contrario, quando il tasso di vaccinazione è più elevato e le dosi disponibili sono maggiori, è vantaggioso iniziare a somministrare anche le seconde dosi, mentre una parte della popolazione attende la prima. La priorità in questo caso varia in base alle risorse disponibili.
Strategie di somministrazione delle dosi
Lo studio identifica anche il punto in cui, in base alla disponibilità di risorse, diventa più vantaggioso somministrare le seconde dosi in parallelo. Una strategia ben pianificata può modificare la soglia epidemica e, in alcune situazioni, persino prevenire esplosioni epidemiche che, con una pianificazione inefficace, avrebbero potuto verificarsi. Inoltre, la ricerca mette in luce che, con risorse limitate, l’intervallo ottimale per garantire l’immunità individuale non coincide sempre con quello più vantaggioso per la popolazione nel suo complesso.
Distribuzione delle scorte di vaccini durante la pandemia
Durante la pandemia, molti Paesi si sono trovati a dover affrontare la sfida di come distribuire le scorte limitate di vaccini. Alcuni hanno optato per allungare l’intervallo tra le dosi, privilegiando la somministrazione della prima dose al maggior numero possibile di individui idonei, seguendo le indicazioni del Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI), che mirava a ridurre il numero di persone senza immunità vaccinale.
Impatto delle decisioni sulla salute pubblica
Altri Paesi, invece, hanno scelto di attenersi alle linee guida iniziali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità , che raccomandavano un intervallo più breve tra le dosi. Queste decisioni hanno avuto un impatto significativo sulla gestione della pandemia e sulla salute pubblica globale.