Cina: inizia il 25esimo vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai

Rosita Ponti

Agosto 31, 2025

A partire da oggi, 31 agosto 2025, si svolge a Tianjin, in Cina, il 25esimo vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO). Questo importante incontro vede la partecipazione di figure di spicco come il presidente cinese Xi Jinping, il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro indiano Narendra Modi. La presenza di questi leader in un contesto di crescente tensione globale e relazioni complicate con gli Stati Uniti rende l’evento ancora più significativo.

Il viaggio di Modi in Cina

Modi ha fatto il suo ingresso a Tianjin il giorno precedente, segnando il suo primo viaggio in Cina dopo sette anni. Questo viaggio rappresenta un passo verso un possibile disgelo nei rapporti tra Pechino e Nuova Delhi, che erano stati tesi a causa di uno scontro di confine avvenuto nel 2020. La visita di Modi segue una serie di iniziative volte a ripristinare il dialogo politico, inclusi accordi per la riapertura del commercio al confine e la ripresa dei voli diretti. Sebbene non sia stato confermato, si attende un incontro tra Modi e Xi durante il vertice.

Incontro tra Modi e Putin

Il Cremlino ha già comunicato che il primo settembre Modi incontrerà Putin, un faccia a faccia che rappresenta il primo incontro tra i due leader dopo l’introduzione da parte di Washington di un dazio del 50% sulle esportazioni indiane, in risposta all’acquisto di petrolio russo da parte dell’India, che il governo indiano considera parte della sua sovranità.

Incontri bilaterali e agenda del vertice

Il vertice offre l’opportunità di incontri bilaterali, tra cui un colloquio previsto tra Putin, il presidente iraniano Masud Pezeshkian e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Pechino ha sottolineato che questa riunione rappresenta la più ampia assemblea dalla fondazione della SCO, con un’agenda focalizzata su sicurezza regionale, multilateralismo e sviluppo sostenibile. Liu Bin, viceministro degli Esteri cinese, ha dichiarato che il vertice segnerà “una nuova fase di sviluppo” per l’organizzazione, evidenziando l’importanza di una maggiore solidarietà e coordinamento tra i membri, nonostante le divergenze interne.

Misure concrete e cooperazione

Gli analisti prevedono che potrebbero essere annunciate misure concrete per facilitare il commercio e gli investimenti, rafforzare la cooperazione in ambito difensivo, promuovere la dedollarizzazione e mettere in discussione la supremazia occidentale. La SCO, composta da dieci Paesi membri, tra cui Cina, Russia, India, Pakistan, Iran, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, rappresenta circa il 40% della popolazione mondiale e si configura come una piattaforma di cooperazione politica, economica e di sicurezza, senza clausole di difesa collettiva.

Cos’è la SCO

Fondata nel 2001 da Cina e Russia, l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) funge da forum per la promozione della sicurezza e della cooperazione nella regione eurasiatica. Pechino ha cercato di posizionare il summit come un contrappeso ai blocchi occidentali, spingendo per una collaborazione più stretta tra i suoi dieci membri. Durante il vertice, si prevede l’adozione della Dichiarazione di Tianjin e di una strategia di sviluppo decennale, incentrata su temi come la diplomazia di vicinato, la cooperazione regionale e il rafforzamento istituzionale.

Risposta alle incertezze internazionali

Attraverso questo incontro, la Cina intende stimolare la cooperazione e, grazie alla stabilità della SCO, rispondere alle incertezze del contesto internazionale. Liu Bin ha sottolineato che le mentalità egemoniche e le politiche a somma zero continuano a influenzare le relazioni internazionali, con alcuni Paesi che cercano di anteporre i propri interessi. Tuttavia, ha affermato che in un contesto sempre più complesso, è fondamentale che i Paesi rafforzino la loro solidarietà e cooperazione.

Importanza del vertice per la Cina

Il vertice si svolge a pochi giorni da una grande parata militare a Pechino, in occasione dell’ottantesimo anniversario dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, sottolineando ulteriormente l’importanza di questo incontro per la Cina e i suoi alleati.

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