In Cina si svolge il vertice dei leader del “non Occidente” con Xi Jinping, Modi e Putin

Rosita Ponti

Agosto 31, 2025

È iniziato oggi, 31 agosto 2025, a Tianjin, in Cina, il 25esimo vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco). Questo incontro di grande rilevanza vede la partecipazione del presidente cinese Xi Jinping e del presidente russo Vladimir Putin, quest’ultimo presente come ospite d’onore. Tra i partecipanti figura anche il primo ministro indiano Narendra Modi, il quale ha intrapreso questo viaggio in un momento cruciale per le relazioni tra Pechino e Nuova Delhi.

La composizione e l’importanza della Sco

L’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai comprende 10 Paesi membri, tra cui Cina, Russia, India, Pakistan, Iran, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. Questa alleanza rappresenta circa il 40% della popolazione mondiale e include anche vari osservatori e partner di dialogo. Sebbene la Sco non preveda clausole di difesa collettiva, si propone come un’importante piattaforma di cooperazione in ambito politico, economico e di sicurezza. In un contesto di tensioni globali crescenti e relazioni complicate con gli Stati Uniti, il vertice assume un significato particolare. Putin, in un’intervista rilasciata all’agenzia cinese Xinhua, ha parlato della necessità di creare un nuovo ordine mondiale alternativo a quello occidentale.

Pechino ha evidenziato come questo vertice rappresenti la riunione più ampia dalla fondazione della Sco, con un’agenda focalizzata su temi di sicurezza regionale, multilateralismo e sviluppo sostenibile. Secondo il viceministro degli Esteri cinese, Liu Bin, l’incontro segnerà una nuova fase di sviluppo per l’organizzazione, caratterizzata da maggiore solidarietà e coordinamento più stretto, nonostante esistano divergenze tra i membri.

Visita di Modi e relazioni tra India e Cina

Il primo ministro indiano Narendra Modi è arrivato a Tianjin il 30 agosto, segnando il suo primo viaggio in Cina dopo sette anni. Questa visita rappresenta un importante passo verso il disgelo delle relazioni tra Pechino e Nuova Delhi, che erano state compromesse dallo scontro di confine del 2020, costato oltre 70 vittime. La missione di Modi segue una serie di iniziative per ripristinare il dialogo politico, inclusi accordi sulla riapertura del commercio frontaliero e la ripresa dei voli diretti.

Inoltre, il Cremlino ha confermato che Modi incontrerà Putin il 1° settembre, in quello che sarà il primo incontro diretto tra i due leader dall’imposizione da parte di Washington di un dazio del 50% sulle esportazioni indiane in risposta agli acquisti di petrolio russo. Questo incontro rappresenta un’importante opportunità per discutere questioni bilaterali e includerà anche colloqui tra Putin, il presidente iraniano Masud Pezeshkian e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Strategia di sviluppo e dichiarazione di Tianjin

Durante il vertice, sarà adottata la Dichiarazione di Tianjin e una strategia di sviluppo decennale, con focus su temi chiave come la diplomazia di vicinato, la cooperazione regionale e il rafforzamento istituzionale. Liu Bin ha sottolineato che il vertice intende stimolare la cooperazione e, grazie alla stabilità della Sco, affrontare le sfide incerte del contesto internazionale.

Il viceministro ha anche evidenziato come le “obsolete mentalità egemoniche” continuino a influenzare la politica mondiale, con alcuni Paesi che perseguono i propri interessi a scapito della pace globale. Liu ha affermato che, in un contesto internazionale sempre più complesso, è fondamentale per i Paesi rafforzare la loro solidarietà e cooperazione per un futuro di sviluppo condiviso.

L’incontro si svolge in prossimità di una grande parata militare a Pechino, prevista per celebrare gli 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale Putin sarà accolto con tutti gli onori, anche in qualità di erede dell’Armata rossa.

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