Papa Leone: “La Chiesa deve diventare una palestra di umiltà per tutti”

Rosita Ponti

Agosto 31, 2025

Papa Leone XIV, affacciandosi alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico del Vaticano, ha rivolto un messaggio significativo ai fedeli e ai pellegrini presenti in piazza San Pietro il 10 febbraio 2025, prima dell’Angelus. Il Pontefice ha sottolineato l’importanza di una Chiesa che si configuri come una palestra di umiltà, un luogo accogliente dove tutti sono sempre benvenuti. Ha invitato a riflettere su come Gesù possa ancora educarci alla sua umiltà e libertà, esprimendo un desiderio di comunità e accoglienza.

Momenti di condivisione e cultura dell’incontro

Nell’ambito della celebrazione, il Papa ha evidenziato il valore dei momenti di condivisione, come quelli trascorsi a tavola, soprattutto durante i giorni festivi. Ha richiamato l’attenzione sul Vangelo di questa domenica, in cui Gesù viene invitato a pranzo da un capo dei farisei. “Avere ospiti allarga lo spazio del cuore”, ha affermato Leone XIV, sottolineando che farsi ospitare richiede umiltà e apertura verso il mondo altrui. Ha descritto come una cultura dell’incontro si alimenti di gesti che avvicinano le persone, anche se non sempre è facile instaurare relazioni genuine. L’evangelista, ha notato il Papa, racconta che i commensali “stavano a osservare” Gesù, il quale era spesso guardato con sospetto dai più rigorosi osservatori della tradizione.

Il rispetto nell’incontro con i farisei

Nonostante le riserve, l’incontro tra Gesù e i farisei avviene perché il Signore si avvicina con rispetto e autenticità. “Egli si fa ospite davvero”, ha spiegato il Pontefice, rinunciando a formalità che possono ostacolare il vero coinvolgimento. Attraverso una parabola, Gesù invita i presenti a riflettere su come spesso ci si affanni a conquistare i primi posti, un fenomeno che si ripete anche oggi, dove momenti di convivialità possono trasformarsi in una competizione per il riconoscimento.

Riflessione sulla mensa eucaristica

Rivolgendosi ai suoi ascoltatori, il Papa ha affermato che partecipare alla mensa eucaristica, specialmente nel giorno del Signore, implica lasciare spazio a Gesù per parlare. “È fondamentale vedere noi stessi con il suo sguardo”, ha detto, esortando a riflettere su come spesso riduciamo la vita a una gara per ottenere riconoscimenti e ci confrontiamo inutilmente con gli altri. Questa pausa per la riflessione offre un’esperienza di libertà, ha aggiunto.

Umiltà e libertà

Il Pontefice ha poi ribadito che Gesù chiama tutti alla libertà, utilizzando la parola “umiltà” per descrivere la vera essenza della libertà stessa. L’umiltà, ha spiegato, è la liberazione da sé stessi e si manifesta quando ci si lascia guidare dagli interessi del Regno di Dio. “Chi si esalta, in genere, non ha trovato nulla di più interessante di sé stesso”, ha osservato Leone XIV, evidenziando come chi riconosce il proprio valore agli occhi di Dio possieda una dignità che brilla di luce propria.

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