Un trend in crescita che preoccupa la comunità scientifica: il cancro colpisce sempre più under 50, anche nei Paesi avanzati.
Negli ultimi anni, la percezione che il tumore colpisca sempre più giovani ha lasciato il campo dell’intuizione per entrare nei dati ufficiali. Numeri e ricerche confermano un aumento delle diagnosi sotto i 50 anni, soprattutto nei Paesi ad alto reddito. Il caso di Kate Middleton, che ha annunciato pubblicamente la sua diagnosi a 42 anni, ha riportato sotto i riflettori una tendenza che la medicina osserva da almeno tre decenni. Ma cosa sta succedendo davvero?
Secondo uno degli studi più ampi e recenti pubblicato su BMJ Oncology, l’incidenza globale di tumori a esordio precoce (ovvero diagnosticati in pazienti sotto i 50 anni) è aumentata del 79% tra il 1990 e il 2019. E i tassi più alti sono stati registrati in Europa occidentale, Stati Uniti e Australia, con l’Italia che mostra un trend crescente anche se non ancora disaggregato per fasce di età nei report ufficiali.
I tumori che colpiscono più spesso i giovani e i numeri che preoccupano
Nel 2023 in Italia sono stati diagnosticati 395.000 casi di tumore, con un aumento di 18.000 casi rispetto al 2020. Le forme più diffuse restano quelle al seno, colon-retto, polmone, prostata e vescica. Tuttavia, la fascia under 50 inizia a mostrare un’incidenza crescente, con tumori al seno, colon e stomaco tra i più frequenti a livello mondiale.

Negli Stati Uniti, i dati SEER mostrano un +35% di tumori sotto i 40 anni dal 1975 al 2019. Nel Regno Unito, il Cancer Research UK ha registrato un +22% di casi sotto i 50 anni dagli anni ’90 a oggi. A livello globale, nel 2019, il carcinoma mammario è stato il tipo di cancro più diagnosticato tra i giovani, seguito da colon-retto e stomaco. Ma i tassi in più rapida crescita riguardano anche il cancro alla prostata e quello nasofaringeo.
Come spiegano i ricercatori del BMJ, la distribuzione geografica è strettamente legata a stile di vita, inquinamento, alimentazione e qualità delle cure. Nei Paesi industrializzati, come Italia, Francia, Germania, USA e Giappone, i tassi standardizzati per età superano spesso i 125 casi ogni 100.000 abitanti, mentre nelle regioni dell’Africa sub-saharianasi scende sotto i 50.
Le possibili cause: tra stili di vita, alimentazione e fattori ambientali
Perché i tumori colpiscono sempre più precocemente? Non esiste, al momento, una sola causa certa. Ma il quadro che emerge è quello di una complessa interazione tra genetica, ambiente e abitudini individuali.
Secondo quanto pubblicato su Nature, alcuni fattori come l’obesità infantile, la dieta squilibrata, l’esposizione prolungata a inquinanti ambientali, l’abuso di alcol, il fumo e la sedentarietà sono indicatori forti, ma non spiegano tutto. Per questo motivo, alcuni studi stanno analizzando il microbioma intestinale e il genoma dei tumori per trovare risposte più profonde.
I ricercatori ritengono che molti dei cambiamenti osservati oggi nei giovani adulti possano avere radici lontane, in stili di vita e abitudini consolidate tra gli anni ‘60 e ‘80. Un’eredità silenziosa, che ora presenta il conto.
La diffusione di diete ricche di carne rossa, cibi processati, zuccheri raffinati, povera assunzione di fibre, unita a una vita urbana più inquinata e all’aumento della diagnosticabilità precoce, rappresenta la cornice entro cui si muove questo fenomeno globale.
L’aumento dei casi di tumori tra i giovani non è più un’eccezione, ma una realtà sempre più documentata. La comunità scientifica è al lavoro per capire quanto contino l’ambiente, l’ereditarietà e le scelte quotidiane. Intanto, i dati impongono una maggiore attenzione alla prevenzione precoce, all’educazione sanitaria fin dall’adolescenza e a programmi di screening anche in fasce d’età tradizionalmente escluse. Se è vero che il cancro colpisce sempre più giovani, è altrettanto vero che intervenire prima può fare la differenza.