Caro-libri: il limite di spesa annuale è fissato a 341 euro, ma non sempre viene rispettato. Ecco le ragioni.

Rosita Ponti

Settembre 1, 2025

Dopo oltre dieci anni, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha intrapreso un’importante iniziativa: l’aggiornamento dei tetti di spesa per i libri scolastici. Questa modifica, almeno in teoria, mira a tutelare i bilanci delle famiglie dall’impatto economico del caro-scuola.

Cosa sono i tetti di spesa

Secondo quanto riportato da Skuola.net, i tetti di spesa rappresentano una linea guida di budget per i docenti. Questi ultimi, nel momento in cui devono scegliere i testi da adottare, sono vincolati a non superare un limite economico stabilito per ciascun grado scolastico e indirizzo di studio. È previsto un margine di sforamento massimo del 15%, ma solo se accompagnato da una giustificazione valida.

Tuttavia, va sottolineato che dal 2012 i tetti di spesa non erano stati aggiornati, come evidenziato dall’Antitrust durante un’indagine sul settore dell’editoria scolastica. Con il passare del tempo, queste soglie si sono trasformate in un riferimento formale, ma sempre meno efficace, per quanto riguarda i costi reali che le famiglie devono affrontare per l’acquisto dei libri. Questo ha generato conseguenze disfunzionali anche nelle decisioni dei collegi docenti, chiamati a scegliere i testi da adottare.

Pertanto, la decisione del Ministro Giuseppe Valditara di firmare un decreto ministeriale lo scorso marzo per rivedere i tetti di spesa rappresenta una potenziale buona notizia. Anche se gli aumenti sono modesti rispetto ai limiti di oltre dieci anni fa, si tratta di un segnale per le scuole, affinché prestino maggiore attenzione a questa problematica, che si presenta proprio in questo periodo dell’anno.

Dettagli sui tetti di spesa per le scuole

Il rispetto dei tetti di spesa potrebbe fornire un significativo aiuto economico per le famiglie. Per le scuole medie, i limiti di spesa variano: si parte da un massimo di 299,00 euro per il primo anno fino a 134,00 euro per gli studenti in terza media. Per il secondo anno, il limite è fissato a 119,00 euro.

Per quanto riguarda le scuole superiori, i valori sono più elevati e variano a seconda dell’indirizzo di studio. Nei licei, si va dai 341 euro del primo anno del Classico o del Linguistico ai 196 euro del secondo anno, con un picco di 389 euro al terzo anno del Classico. Per il Liceo Scientifico, i limiti oscillano tra i 326 euro del primo anno e i 316 euro del quinto, mentre per l’Artistico si parte da 279 euro.

Negli istituti tecnici, il settore economico prevede un tetto di 324 euro al primo anno, mentre quello tecnologico parte da 341 euro. I professionali, invece, presentano valori più contenuti: si inizia con 274 euro al primo anno per i corsi legati ai servizi sanitari, commerciali o culturali, per poi scendere progressivamente fino a circa 130 euro negli ultimi anni.

Incentivi per l’acquisto di libri digitali

Per facilitare il trasporto dei libri, sono confermati anche gli sconti per coloro che scelgono formati digitali. È previsto uno sconto del 30% per i libri completamente digitali e del 10% per i formati misti, ovvero quelli cartacei con un supplemento digitale.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), nota come Antitrust italiano, ha fatto notare che attualmente il 95% dei libri adottati in Italia è di tipo misto, combinando testi cartacei e multimediali. Questo suggerisce che i tetti di spesa potrebbero essere rivisti al ribasso di almeno dieci punti percentuali nella maggior parte dei casi, rendendo necessaria una riflessione approfondita su come affrontare le spese scolastiche in modo più equo e sostenibile per le famiglie.

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