Garlasco: rinvenuto un nuovo Dna sul pollice destro di Chiara Poggi

Rosita Ponti

Settembre 1, 2025

Come riportato da Il Tempo, nel 2007, anno in cui si è consumato il delitto, una traccia biologica rinvenuta sul pollice destro di Chiara ha catturato l’attenzione delle forze dell’ordine. Gli investigatori hanno cercato di analizzare questo elemento con la supervisione del genetista Matteo Fabbri, che all’epoca era consulente di Alberto Stasi, l’indagato che è stato successivamente condannato in via definitiva per il crimine. L’esito di tali esami è stato documentato nel verbale di operazioni tecniche redatto l’11 settembre 2007 dal Ris, che all’epoca era sotto il comando del generale Luciano Garofalo, attualmente consulente della difesa di Sempio.

Analisi della traccia di Dna

La relazione ha evidenziato che la traccia di Dna risultava non interpretabile a causa di un fenomeno descritto come “effetto ladder“, presente in gran parte dei marcatori analizzati. Questo effetto era verosimilmente attribuito a un’amplificazione casuale e randomica del Dna. Nella relazione si specifica anche che “l’altezza dei picchi non è particolarmente elevata“, il che ha complicato ulteriormente l’interpretazione dei dati. Nonostante queste difficoltà, la tabella relativa all’amplificazione ha confermato che il profilo genetico in questione era di origine maschile.

Implicazioni delle indagini

Questi dettagli, emersi durante le indagini, hanno sollevato interrogativi e suscitato un dibattito su come le tracce biologiche possano influenzare le indagini penali. La complessità dei risultati ottenuti ha reso necessaria una revisione delle tecniche utilizzate, e ha messo in luce l’importanza di un’analisi accurata e precisa nel contesto di un caso così delicato.

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