Roma risponde a Parigi: “I veri paradisi fiscali si trovano altrove”

Rosita Ponti

Settembre 1, 2025

La risposta del governo italiano al primo ministro francese, François Bayrou, è giunta nella serata del 15 gennaio 2025 tramite un comunicato ufficiale di Palazzo Chigi. Questo scambio di dichiarazioni segna un ulteriore capitolo nelle tensioni tra Roma e Parigi, già inasprite da un recente incidente diplomatico riguardante la situazione in Ucraina, scaturito dalle critiche di Matteo Salvini nei confronti del presidente Emmanuel Macron.

Risposta del governo italiano

Il comunicato della presidenza del Consiglio italiano ha respinto con fermezza le affermazioni di Bayrou sul presunto dumping fiscale praticato dall’Italia, definendole “totalmente infondate”. La nota sottolinea che l’economia italiana è attrattiva e sta performando meglio rispetto ad altre nazioni grazie alla stabilità e alla credibilità del Paese. Palazzo Chigi ha chiarito che non esistono politiche di favore per attrarre aziende europee, anzi, ha evidenziato come l’Italia sia penalizzata da anni a causa dei cosiddetti paradisi fiscali presenti in Europa. Giorgia Meloni, la premier italiana, ha lanciato un appello alla Francia affinché si unisca all’Italia nella lotta contro gli Stati membri dell’Unione Europea che adottano sistematicamente pratiche di dumping fiscale, spesso con la complicità di alcune capitali europee.

Polemiche e incontri internazionali

Le polemiche tra i due Paesi si intensificano, mentre fonti governative italiane hanno chiarito che non è prevista la partecipazione di Meloni alla prossima riunione dei Volenterosi a Parigi, nonostante alcune speculazioni in merito. La premier intende affrontare la questione ucraina in un incontro con il presidente polacco, Andrzej Duda, fissato per giovedì. Nonostante il suo scetticismo riguardo alla reale volontà di Vladimir Putin di raggiungere un accordo di pace, Meloni mantiene un dialogo attivo con i partner internazionali per costruire garanzie di sicurezza solide e credibili per Kiev. La premier insiste sulla necessità di un meccanismo di difesa ispirato all’articolo cinque della NATO, ribadendo, come già discusso nella riunione di giovedì scorso con gli alleati, che non è previsto l’invio di soldati italiani sul campo di battaglia.

×