Aids e educazione affettiva: il progetto ‘Back to school’ di Anlaids nelle scuole

Rosita Ponti

Settembre 2, 2025

Il 2 settembre 2025 segna l’apertura di un nuovo anno scolastico e coincide con la Giornata mondiale per la salute sessuale. In questa occasione, l’associazione Anlaids rinnova il proprio impegno nelle scuole italiane. Quest’anno, l’organizzazione celebra i suoi 40 anni di attività e lancia il progetto “Anlaids incontra studenti e studentesse”. Da oltre trent’anni, questa iniziativa supporta studenti, insegnanti e famiglie in un percorso educativo volto a promuovere scelte consapevoli e responsabili riguardo alla sessualità, intesa non solo come un aspetto biologico, ma anche come un’esperienza affettiva e relazionale. Ogni anno, il progetto coinvolge circa 150 istituti scolastici di primo e secondo grado in dieci regioni italiane, raggiungendo oltre 20.000 giovani e impiegando circa 50 operatori.

Un progetto educativo di ampio respiro

L’associazione Anlaids, grazie alla sua esperienza trentennale, ha sviluppato un percorso educativo innovativo in collaborazione con il modello EduForIst, sostenuto dal Ministero della Salute. A partire dall’anno scolastico 2024-2025, l’associazione ha adottato il modello CseComprehensive Sexuality Education, che mira a fornire un’educazione sessuale olistica e inclusiva. Questo approccio è in linea con le più recenti raccomandazioni internazionali e si concentra su aspetti cognitivi, emotivi, fisici e sociali della sessualità. L’obiettivo è fornire ai giovani informazioni accurate e adeguate all’età, contribuendo così a promuovere la salute e il benessere sessuale delle nuove generazioni. Il modello Cse non si limita a trasmettere informazioni, ma si propone di fornire agli studenti gli strumenti necessari per diventare protagonisti della propria vita sessuale.

Un approccio positivo alla sessualità

Rosario Galipò, responsabile del progetto “Anlaids incontra studenti e studentesse”, enfatizza l’importanza di trattare temi come il rispetto, il consenso e la qualità delle relazioni. L’educazione sessuale estensiva non solo contribuisce alla prevenzione dell’Hiv e delle infezioni sessualmente trasmissibili, ma riduce anche il rischio di comportamenti inappropriati tra i giovani. L’intento è quello di trasmettere una visione positiva della sessualità, valorizzando le diversità individuali e promuovendo una responsabilità condivisa per il benessere affettivo e sessuale.

Risultati e riconoscimenti del progetto

Nel primo semestre dell’anno scolastico 2024-2025, il progetto ha coinvolto oltre 6.000 studenti in 77 scuole di dieci regioni italiane. I risultati dei questionari somministrati agli studenti dopo gli incontri evidenziano l’efficacia del modello Cse: gli studenti che hanno partecipato agli interventi hanno ottenuto punteggi significativamente più elevati, dimostrando una maggiore acquisizione di conoscenze su Hiv, Aids e infezioni sessualmente trasmissibili. Questi dati sono stati presentati al XVII Congresso Nazionale IcarItalian Conference on Aids and Antiviral Research, dove l’abstract è stato premiato come miglior lavoro nella sezione ‘scienze sociali’.

Educazione sessuale obbligatoria: una necessità per l’Italia

Luca Butini, presidente di Anlaids, sottolinea che l’Italia è uno dei pochi paesi europei che non ha ancora reso obbligatoria l’educazione sessuale nelle scuole. Con l’approvazione del disegno di legge da parte del Consiglio dei Ministri il 30 aprile, Anlaids spera di rafforzare il legame educativo tra scuola e famiglia. L’obiettivo è rendere l’educazione all’affettività e alla sessualità una materia curricolare nel paese, riconoscendo la scuola come il contesto ideale per educare i giovani alla salute sessuale.

Metodologie e strumenti didattici

Durante gli incontri, Anlaids offre un’educazione scientificamente accurata, focalizzandosi su Hiv, Aids e infezioni sessualmente trasmissibili. Gli operatori formati forniscono agli studenti gli strumenti per riconoscere e gestire emozioni e sentimenti, oltre a promuovere la conoscenza delle strutture socio-sanitarie disponibili. Le attività si svolgono nelle singole classi e sono adattabili a diverse tipologie di scuole. L’approccio partecipativo include la formazione di studenti ‘leader’ per la diffusione delle informazioni tra i coetanei. Utilizzando strumenti multimediali, giochi di ruolo e tecniche di storytelling, gli incontri sono progettati per essere coinvolgenti e informativi. Al termine del percorso, le scuole ricevono un report dettagliato sull’andamento del progetto e sui risultati ottenuti.

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