Daiichi Sankyo Europe ha rivelato il 2 settembre 2025, in occasione del Congresso della Società Europea di Cardiologia svolto a Madrid, l’inizio dello sviluppo di una nuova terapia combinata per affrontare l’ipercolesterolemia. Questa innovativa soluzione orale, che unisce acido bempedoico, ezetimibe e statine (come atorvastatina o rosuvastatina), è progettata per migliorare la gestione dei livelli di colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità (C-Ldl). L’intento è di ridurre il numero di compresse necessarie per i pazienti, facilitando così l’aderenza al trattamento e, di conseguenza, migliorando gli esiti cardiovascolari.
Innovazione nella terapia combinata
Il nuovo approccio terapeutico punta a semplificare il regime di trattamento, un elemento cruciale per i pazienti che devono gestire più farmaci contemporaneamente. Stefan Seyfried, Vice President e Head of Medical Affairs Specialty Medicines di Daiichi Sankyo Europe, ha affermato che la possibilità di personalizzare il trattamento in base alle esigenze specifiche dei pazienti rappresenta un significativo passo in avanti. L’acido bempedoico e l’ezetimibe sono già approvati come terapia a dose fissa, e l’inclusione di diverse dosi di statina nella stessa compressa potrebbe ulteriormente facilitare la personalizzazione del trattamento.
Maurizio Averna, del dipartimento ‘Promise’ dell’Università degli Studi di Palermo, ha messo in evidenza l’importanza della terapia ipolipemizzante nel ridurre l’incidenza di eventi cardiovascolari. Le linee guida attuali suggeriscono che l’uso di combinazioni di farmaci è una strategia terapeutica fondamentale, capace di apportare significativi benefici clinici. In particolare, le terapie a dose fissa sono state correlate a una maggiore aderenza terapeutica, un aspetto cruciale per il successo del trattamento.
Analisi dei registri clinici
Durante il Congresso della Società Europea di Cardiologia, sono stati presentati dati clinici recenti provenienti dai registri Milos e Santorini, che evidenziano le difficoltà persistenti nella gestione dei livelli di C-Ldl. I risultati dello studio Milos, che ha coinvolto pazienti provenienti da quattro paesi, mostrano che il reale rischio cardiovascolare è spesso sottovalutato nella pratica clinica. Fino al 50% dei pazienti ad alto rischio e fino al 70% di quelli a rischio molto alto sono stati erroneamente classificati in categorie di rischio inferiori rispetto a quelle effettive. Inoltre, sono emerse disparità di trattamento, con le donne che ricevono meno frequentemente terapie intensive rispetto agli uomini.
L’aggiunta di acido bempedoico per otto settimane, sia da solo che in combinazione con altre terapie ipolipemizzanti, ha dimostrato di abbattere i livelli di C-Ldl senza evidenze di nuovi segnali di sicurezza. Tuttavia, i dati del registro Santorini indicano che solo il 20% dei pazienti a rischio cardiovascolare alto e molto alto ha ricevuto un’intensificazione del trattamento, con particolare difficoltà nel gestire i pazienti più anziani.
Necessità di un cambiamento nella gestione del rischio cardiovascolare
Le informazioni provenienti dalla pratica clinica in Germania rivelano che quasi tre quarti dei pazienti a rischio cardiovascolare alto o molto alto non ricevono alcuna terapia ipolipemizzante. Una simulazione condotta sulla coorte di pazienti a rischio ha suggerito che il 60% di questi potrebbe raggiungere gli obiettivi di C-Ldl e ridurre significativamente il proprio rischio cardiovascolare tramite un trattamento ottimizzato con la nuova combinazione orale.
Questi risultati si allineano con le evidenze presentate al Congresso 2025 della Società Europea dell’Aterosclerosi, che hanno dimostrato come le terapie di combinazione possano garantire un miglior controllo dei livelli di C-Ldl rispetto all’innalzamento del dosaggio delle sole statine. La tripla combinazione è stata riconosciuta anche nell’aggiornamento 2025 delle linee guida 2019 Esc/Eas sulla gestione delle dislipidemie, sottolineando il potenziale di riduzione dei livelli di colesterolo.
Le malattie cardiovascolari continuano a rappresentare una significativa sfida a livello globale, essendo la principale causa di morte in Europa. La gestione dell’ipercolesterolemia è cruciale per abbattere il rischio cardiovascolare, ma la scarsa aderenza e le pratiche cliniche non uniformi ostacolano spesso l’efficacia delle terapie. L’innovazione proposta da Daiichi Sankyo Europe potrebbe rappresentare una risposta a queste problematiche, contribuendo a migliorare la salute cardiovascolare dei pazienti.