Nel 2025, un’indagine condotta dall’Università di Hong Kong ha rivelato che il fenomeno del binge gaming, ovvero il gioco compulsivo per periodi prolungati, interessa quasi un giovane su tre, con un’età media di 12 anni. Questo studio, pubblicato sulla rivista Plos One, sottolinea come gli eccessi nel gioco possano compromettere la salute mentale e il rendimento scolastico dei ragazzi.
Il gioco online è diventato un elemento fondamentale della cultura giovanile contemporanea, tanto che il disturbo da gioco online (IGD) è stato formalmente riconosciuto nel DSM-5, il manuale diagnostico degli psichiatri. Ricerche precedenti hanno già evidenziato una correlazione tra il gioco prolungato e l’insorgenza di sintomi come depressione, ansia e disturbi del sonno.
Metodologia della ricerca
Per comprendere meglio la diffusione del gioco compulsivo tra i giovani, i ricercatori hanno condotto un’indagine in diverse scuole di Hong Kong, coinvolgendo un campione di 2.592 studenti, di cui 1.404 ragazzi e 1.188 ragazze, tutti di età media 12 anni. Gli studenti sono stati reclutati da cinque scuole primarie e quattro scuole secondarie. Durante l’indagine, gli studenti hanno compilato un questionario in aula, nel quale dovevano indicare se avevano trascorso cinque o più ore consecutive a giocare online nell’ultimo mese.
I risultati hanno mostrato una prevalenza complessiva del gioco compulsivo pari al 31,7%, con una maggiore incidenza tra i ragazzi (38,3%) rispetto alle ragazze (24%). Inoltre, è emerso che i ragazzi tendevano a segnalare una scarsa qualità del sonno in misura minore rispetto alle ragazze (58,6% contro 65,5%). Per entrambi i sessi, sono stati riscontrati livelli lievi di depressione, ansia e stress.
Risultati e implicazioni
L’analisi ha rivelato che le ragazze che si dedicavano al gioco compulsivo mostravano livelli più elevati di depressione, ansia, stress e solitudine rispetto alle ragazze non compulsive. Queste ultime, inoltre, presentavano una maggiore autoefficacia educativa e un migliore supporto sociale. Nei ragazzi, i non giocatori mostravano livelli inferiori di stress e solitudine, oltre a una maggiore autoefficacia scolastica.
I risultati di questo studio suggeriscono che il gioco compulsivo possa rappresentare un indicatore comportamentale significativo e un potenziale fattore di rischio per la solitudine e per problemi di salute e scolastici tra i giovani. I ricercatori avvertono che è fondamentale prestare attenzione a questi aspetti, per poter intervenire in modo efficace e prevenire le conseguenze negative associate al gioco eccessivo.