Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha completato con successo il collocamento di 18 miliardi di euro in Buoni del Tesoro Poliennali (Btp), suddivisi in 13 miliardi con scadenza a sette anni e 5 miliardi a trent’anni. L’operazione, avvenuta il 2 maggio 2025, ha suscitato un notevole interesse da parte degli investitori, registrando una domanda totale che ha superato i 218 miliardi di euro. Di questa somma, 110 miliardi sono stati destinati al titolo settennale, mentre 108 miliardi hanno riguardato il trentennale.
Rendimento e condizioni di collocamento
I dati emersi dal collocamento indicano che agli investitori è stato offerto un rendimento di 8 punti base superiore rispetto al Btp settennale di riferimento, che scade a luglio 2032 e presenta una cedola del 3,25%. Per il Btp trentennale, che scade a ottobre 2054 e offre una cedola del 4,3%, il rendimento offerto è stato di 6 punti base superiore. Questi rendimenti hanno contribuito a rendere l’offerta particolarmente attraente, favorendo un abbassamento degli spread rispetto alle indicazioni iniziali di prezzo, che erano pari a 10 punti base per il settennale e 9 punti base per il trentennale.
Impatto sul mercato dei titoli di Stato
L’operazione di collocamento si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso i titoli di Stato italiani, in un periodo in cui gli investitori cercano opportunità di investimento sicure e redditizie. La forte domanda registrata per i Btp dimostra la fiducia degli investitori nel mercato italiano, nonostante le sfide economiche globali. Questo successo potrebbe influenzare positivamente le future emissioni di titoli, offrendo al Tesoro maggiore flessibilità nella gestione del debito pubblico.
In sintesi, il collocamento del 2 maggio 2025 rappresenta un’importante iniziativa del Ministero dell’Economia e delle Finanze per rafforzare la posizione finanziaria del Paese, con l’obiettivo di attrarre ulteriori investimenti e sostenere la crescita economica nel lungo termine.