Una frana devastante ha colpito il villaggio di Tarasin, situato sui monti Marra nel Darfur centrale, causando la morte di oltre mille persone. Questo evento ĆØ giĆ considerato uno dei più gravi disastri naturali nella storia recente del Sudan. Secondo quanto riportato dal Movimento/Esercito di Liberazione del Sudan (SLA/SLM), il gruppo ribelle che controlla l’area, l’intero villaggio ĆØ stato “completamente raso al suolo”. Le prime notizie indicano che tra gli abitanti ci sarebbe un solo sopravvissuto.
Dettagli sulla tragedia
La tragedia si ĆØ verificata domenica, il 6 aprile 2025, dopo giorni di intense piogge che hanno provocato smottamenti lungo i versanti della catena vulcanica, il cui nome significa āmontagna amaraā. Questa zona ĆØ remota e di difficile accesso, raggiungibile solo a piedi o con animali da soma. Tarasin si trova a oltre 900 chilometri a ovest di Khartoum ed ĆØ conosciuta per le sue temperature più miti e la coltivazione di agrumi. Negli ultimi anni, la regione ha accolto numerose famiglie sfollate a causa dei combattimenti attorno a el-Fasher, uno dei principali epicentri della guerra civile.
Richiesta di aiuto
Il leader del movimento ribelle, Abdel-Wahid Nour, ha lanciato un appello urgente alle Nazioni Unite e alle organizzazioni internazionali affinchĆ© intervengano per il recupero delle salme e per fornire assistenza ai sopravvissuti. Anche il governatore del Darfur, Minni Minnawi, che ĆØ vicino all’esercito regolare, ha descritto la frana come una “tragedia umanitaria che trascende i confini della regione”, chiedendo un supporto immediato che superi le capacitĆ locali.
Reazione del governo
Il Consiglio Sovrano di Khartoum ha espresso il proprio cordoglio per “la morte di centinaia di innocenti” e ha promesso di impiegare “tutte le risorse possibili” per soccorrere l’area. Tuttavia, i soccorsi sono complicati: gran parte del Darfur ĆØ di fatto inaccessibile agli operatori umanitari a causa dei continui scontri tra le Forze Armate sudanesi, guidate dal generale Abdel Fatah al-Burhan, e le Forze di Supporto Rapido (RSF), guidate dal suo ex vice Mohamed Hamdan Dagalo.
Impatto della guerra civile
Dal 2023, la guerra civile ha devastato il Sudan, provocando decine di migliaia di morti, carestie diffuse e una crisi umanitaria che l’ONU definisce tra le peggiori al mondo. Dieci milioni di persone risultano sfollate internamente, mentre altri quattro milioni hanno cercato rifugio nei Paesi vicini. In questo contesto giĆ drammatico, la frana di Tarasin si aggiunge come una catastrofe naturale di portata eccezionale, aggravando ulteriormente le sofferenze di una popolazione intrappolata tra conflitto armato e disastri ambientali.