Un furto è stato perpetrato, presumibilmente nella notte tra il 2 e il 3 settembre 2025, presso il Museo Civico della Memoria e della Storia di Isernia. Gli agenti della Polizia sono giunti rapidamente sul luogo del crimine per avviare le indagini. Dalle prime informazioni raccolte, si apprende che i ladri hanno sottratto alcuni esemplari di antichi merletti lavorati a tombolo, il cui valore è stato stimato attorno ai 200mila euro. I malviventi sono riusciti a entrare nel Museo forzando il portone principale, portando via merletti di grande valore storico, alcuni dei quali risalgono all’Ottocento.
A dare l’allerta è stata la custode, che ha immediatamente contattato le forze dell’ordine. Il Museo, situato in un edificio storico in Piazza Celestino V, si trova in una zona molto frequentata, caratterizzata dalla presenza di numerosi esercizi commerciali e bar, che lo rendono un luogo attivo a qualsiasi ora del giorno. L’indagine è ora affidata alla Squadra Mobile, coadiuvata dalla Polizia Scientifica, che ha effettuato rilievi all’interno e all’esterno della struttura museale. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona potrebbero rivelarsi fondamentali per identificare i responsabili del furto.
Il valore dei merletti di Isernia
Isernia è conosciuta come la città dei merletti, grazie alla sua lunga tradizione nella lavorazione di questi pregiati manufatti. La tecnica del merletto al tombolo prevede l’uso di un cuscino speciale, che consente di realizzare intricate lavorazioni con fuselli. Questa forma d’arte artigianale è sostenuta da un telaio specifico o può essere appoggiata su un cestello, permettendo così una lavorazione comoda e precisa.
I merletti di Isernia sono apprezzati a livello internazionale, poiché vengono realizzati con un filo di produzione locale di colore avorio, noto per la sua finezza. Questa caratteristica conferisce ai merletti un’eleganza e una delicatezza uniche, rendendoli particolarmente ricercati da collezionisti e appassionati.
La storia del merletto a tombolo
L’arte del merletto a tombolo ha origini antiche, risalenti ai primi del Quattrocento. Secondo le tradizioni locali, le suore spagnole del convento benedettino di Santa Maria delle Monache avrebbero contribuito alla diffusione di questa arte tra le giovani del loro ordine. Un documento risalente al 1503 attesta la produzione di una trina a tombolo da parte delle religiose, segnalando l’importanza di questa tradizione artigianale nella storia di Isernia.
I merletti realizzati dalle suore divennero molto apprezzati, tanto da conquistare la regina Giovanna III d’Aragona, che ricevette Isernia come dono matrimoniale dal re Ferrante. Non solo la regina si dimostrò un’appassionata sostenitrice di quest’arte, ma desiderò anche imparare a lavorare al tombolo sotto la guida delle abili donne di Isernia, contribuendo così a mantenere viva questa tradizione che continua a rappresentare un patrimonio culturale significativo per la città .