Impagnatiello ha avvelenato Tramontano “per indurla all’aborto, non per ucciderla”

Veronica Robinson

Settembre 3, 2025

La Corte d’Appello di Milano, il 3 settembre 2025, ha confermato la condanna all’ergastolo di Alessandro Impagnatiello, il barman di Senago accusato dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano. Tuttavia, i giudici hanno escluso l’aggravante della premeditazione, ritenendo che non ci siano prove sufficienti per dimostrare un intento omicida premeditato.

Il caso di omicidio

L’omicidio di Giulia Tramontano, avvenuto il 27 maggio 2023, ha scosso l’opinione pubblica. Impagnatiello ha inflitto 37 coltellate alla donna, che era incinta di sette mesi. Secondo le informazioni emerse durante il processo, il barman avrebbe avvelenato la compagna gradualmente, con l’intento di indurla ad abortire. La Corte ha evidenziato come il comportamento di Impagnatiello fosse volto a eliminare il feto, ma ha anche sottolineato che non ci sono elementi che dimostrino un piano premeditato per l’omicidio.

La decisione della Corte d’Appello ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, la conferma della pena di ergastolo rappresenta una risposta alla gravità del crimine. Dall’altro, l’esclusione dell’aggravante della premeditazione ha sollevato interrogativi sulla valutazione dei fatti da parte dei giudici.

Le dichiarazioni della Corte

Nelle motivazioni della sentenza, i giudici hanno spiegato che “non vi sono prove che consentano di retrodatare il proposito omicida”. Questo aspetto è cruciale, poiché la premeditazione avrebbe potuto comportare una pena più severa. La Corte ha analizzato i dettagli del caso, considerando le testimonianze e le prove raccolte durante il processo.

Il legale di Impagnatiello ha dichiarato che la difesa continuerà a lavorare per dimostrare l’innocenza del suo assistito, mentre le famiglie delle vittime e l’opinione pubblica attendono con ansia gli sviluppi futuri di questa tragica vicenda. La decisione della Corte d’Appello rappresenta un passo importante nel percorso legale, ma la questione della premeditazione rimane aperta e oggetto di discussione tra esperti e giuristi.

Il contesto sociale e legale

Il caso di Alessandro Impagnatiello ha messo in evidenza non solo la brutalità dell’omicidio, ma anche le problematiche legate alla violenza di genere e alle dinamiche familiari. La società italiana si trova ad affrontare una crescente attenzione verso questi temi, con movimenti e associazioni che chiedono maggiore protezione per le donne e interventi più incisivi da parte delle istituzioni.

La sentenza della Corte d’Appello di Milano rappresenta un importante esempio di come il sistema giudiziario affronti casi di violenza domestica. Tuttavia, la questione della premeditazione e delle motivazioni dietro l’omicidio di Giulia Tramontano solleva interrogativi su come la legge interpreti e valuti tali situazioni. Le discussioni in corso potrebbero portare a un riesame delle normative e delle politiche di protezione per le vittime di violenza, affinché simili tragedie possano essere evitate in futuro.

Il caso continua a tenere alta l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, mentre le famiglie delle vittime sperano in una giustizia che possa finalmente dare loro delle risposte.

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