Mattarella onora Carlo Alberto Dalla Chiesa: “La memoria unisce l’Italia contro la mafia”

Veronica Robinson

Settembre 3, 2025

Il 3 settembre 1982, a Palermo, un tragico attentato in via Isidoro Carini portò alla morte del Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e di sua moglie, Emanuela Setti Carraro. L’attacco, attribuito alla mafia, ferì gravemente l’agente Domenico Russo, il quale morì pochi giorni dopo. A distanza di quarantatré anni, la memoria di questo vile atto rimane viva e rappresenta un forte richiamo alla responsabilità collettiva nella lotta contro la criminalità organizzata, come ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il coraggio del generale Dalla chiesa

Il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, figura di spicco nella lotta contro il terrorismo e l’illegalità, ha dedicato la sua vita al servizio dello Stato. Nella sua qualità di Prefetto di Palermo, si è battuto con determinazione contro la mafia, consapevole dei pericoli che affrontava. Il Capo dello Stato ha ricordato il suo impegno instancabile, che culminò nel sacrificio della vita, evidenziando come il suo esempio rappresenti un faro per tutti coloro che operano nella giustizia e nelle forze dell’ordine.

Mattarella ha evidenziato la necessità di guardare all’esempio di Dalla Chiesa come a un modello per le donne e gli uomini della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, che ogni giorno affrontano il rischio per garantire la legalità e la sicurezza dei cittadini. La figura del Generale, infatti, continua a ispirare chi lavora con passione e dedizione per contrastare le varie forme di criminalità organizzata.

La lotta collettiva contro la mafia

Il Presidente ha inoltre messo in evidenza come la prepotenza delle consorterie malavitose, che mirano a controllare i territori e influenzare le decisioni politiche ed economiche, possa essere contrastata solo attraverso un impegno collettivo. Le istituzioni, le associazioni, il mondo imprenditoriale e ogni cittadino hanno un ruolo fondamentale nel preservare la legalità e la democrazia.

Mattarella ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la cultura del rispetto delle regole e dei diritti, specialmente tra le nuove generazioni. La scuola, in questo contesto, gioca un ruolo cruciale nel diffondere questi valori. È essenziale che tutti si uniscano nella lotta contro la mafia per garantire un progresso duraturo e una società più giusta e coesa.

Il Presidente ha concluso esprimendo la sua vicinanza e riconoscenza alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo, sottolineando come il sacrificio di questi individui rimanga un simbolo di coraggio e dedizione nella lotta per un futuro migliore.

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