Estefany Yam, ex promessa dell’atletica leggera di origine dominicana, vive a Carpi dal 2019. In un’intervista rilasciata il 3 settembre 2025, ha condiviso le sue esperienze e le difficoltà affrontate a causa di attacchi legati al colore della sua pelle. La giovane atleta ha dichiarato: “Mi ha ferito molto che abbiano attaccato il colore della mia pelle, non me lo aspettavo”.
Le origini di Estefany Yam
Estefany è nata nella Repubblica Dominicana, un paese noto per la sua ricca cultura e tradizione sportiva. Sin da piccola, ha mostrato un grande talento nell’atletica leggera, guadagnandosi riconoscimenti e premi. La sua passione per lo sport l’ha portata a trasferirsi in Italia, dove ha continuato a coltivare il suo sogno di diventare un’atleta di successo. La scelta di Carpi come nuova residenza è stata influenzata da opportunità di allenamento e da una comunità sportiva attiva.
La vita a Carpi e le sfide quotidiane
Da sei anni, Estefany ha trovato a Carpi un ambiente accogliente, ma non privo di difficoltà . Ha raccontato di come il trasferimento in un nuovo paese abbia comportato adattamenti culturali e sociali. Nonostante le sfide, la giovane atleta ha cercato di integrarsi nella comunità locale, partecipando a eventi sportivi e sociali. Tuttavia, le esperienze di discriminazione legate al suo aspetto fisico l’hanno colpita profondamente, facendole sentire il peso di pregiudizi radicati.
Un messaggio di resilienza
Estefany ha deciso di affrontare queste esperienze con resilienza, utilizzando la sua voce per sensibilizzare su tematiche di inclusione e diversità . La sua storia è diventata un esempio di come lo sport possa unire le persone, superando barriere culturali e sociali. La giovane atleta continua a lavorare duramente per raggiungere i suoi obiettivi sportivi, sperando di ispirare altri a non arrendersi di fronte alle difficoltà .
La testimonianza di Estefany Yam rappresenta non solo la lotta personale di una giovane atleta, ma anche un richiamo alla società per riflettere su come le differenze culturali possano essere celebrate piuttosto che discriminate.