Il grasso addominale rappresenta un serio rischio per la salute cardiovascolare, come dimostra un recente studio condotto nel 2025. L’accumulo di adipe attorno a organi vitali come stomaco, fegato e intestino è stato associato a un invecchiamento precoce del cuore, mentre il grasso localizzato su fianchi e cosce, tipico delle donne con una forma “a pera”, sembra avere un effetto protettivo.
Analisi dei dati e metodologia
Un team di ricercatori del Medical Research Council di Londra ha analizzato i dati provenienti da 21.000 partecipanti, raccolti nella Biobank britannica. Utilizzando tecniche avanzate di imaging e test ematici, i ricercatori hanno esaminato la salute cardiaca e la distribuzione del grasso corporeo dei volontari. Questo approccio ha permesso di mappare in dettaglio la posizione del grasso interno, di solito invisibile a occhio nudo.
Risultati dello studio
Durante lo studio, è emerso che le persone con un accumulo di grasso profondo a livello viscerale presentavano tessuti cardiovascolari e organi interni caratterizzati da rigidità e infiammazione. Inoltre, i campioni di sangue hanno rivelato la presenza di livelli elevati di biomarcatori associati a un’infiammazione sistemica.
Età cardiaca e invecchiamento
Ogni partecipante è stato assegnato un’età cardiaca, che è stata confrontata con la loro età biologica. I risultati, pubblicati nell’European Heart Journal, hanno evidenziato che coloro che mostrano segni di invecchiamento precoce delle funzioni cardiache avevano una quantità significativamente maggiore di grasso addominale nascosto.
Implicazioni di genere
Particolarmente interessante è stato scoprire che per gli uomini, la presenza di “pancetta” è un indicatore chiaro dell’invecchiamento cardiaco. Al contrario, per le donne, la figura a “pera” si è rivelata avere un ruolo protettivo, così come un adeguato livello di estrogeni prima della menopausa.
Considerazioni finali
Declan O’Regan, professore all’Imperial College di Londra e autore principale dello studio, ha sottolineato che l’indice di massa corporea (BMI), che misura il rapporto tra peso e altezza, non ha mostrato un’influenza significativa nel calcolo dell’età cardiaca. O’Regan ha concluso affermando che è fondamentale considerare la posizione del grasso nel corpo piuttosto che la sua semplice quantità .