A 15 anni dall’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco della legalità, resta mistero sul colpevole

Veronica Robinson

Settembre 5, 2025

Quindici anni fa, il 5 settembre 2010, Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica, veniva assassinato in un agguato che ha scosso profondamente la comunità locale. La sua morte, avvenuta in circostanze misteriose, ha portato all’arresto di Fabio Cagnazzo, colonnello dei Carabinieri, insieme ad altri presunti complici. Tuttavia, un colpo di scena si è verificato otto mesi dopo, quando il tribunale del Riesame ha deciso di annullare le misure cautelari precedentemente imposte dal giudice delle indagini preliminari.

Revoca delle misure cautelari

L’8 maggio 2011, il tribunale ha revocato l’ordinanza che colpiva non solo Cagnazzo, ma anche un imprenditore, Giuseppe Cipriano, l’ex pentito Romolo Ridosso e l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi. Di conseguenza, tutte le accuse nei loro confronti sono state ritirate, lasciando la comunità di Pollica e i familiari di Vassallo in uno stato di profonda confusione e amarezza. La decisione del Riesame ha sollevato interrogativi sulla gestione dell’inchiesta e ha alimentato il dibattito sulla sicurezza e sulla giustizia nella regione.

Il mistero dell’omicidio

A distanza di anni, la verità sull’omicidio di Angelo Vassallo rimane avvolta nel mistero. Nonostante gli sforzi delle autorità per fare luce sull’accaduto, il mandante e gli esecutori di questo crimine continuano a essere ignoti. La figura di Vassallo, noto per il suo impegno nella salvaguardia dell’ambiente e della pesca sostenibile, è ancora oggi un simbolo di giustizia e di lotta contro la criminalità organizzata. La sua morte ha segnato un punto di svolta nella lotta contro la mafia in Campania, ma la ricerca della verità continua a essere una priorità per i cittadini e per le istituzioni.

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