I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno hanno recentemente condotto una serie di operazioni mirate alla tutela dei distretti industriali e del Made in Italy. Queste attività, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno, hanno portato alla denuncia di due imprenditori cinquantenni italiani e all’esecuzione di un decreto di perquisizione in 13 località delle regioni Marche, Abruzzo e Campania, con il sequestro di un totale di 52.000 prodotti contraffatti.
Inizio delle indagini
La vicenda ha avuto inizio a seguito di una segnalazione da parte di un noto brand nazionale riguardante la vendita di articoli falsificati in un negozio situato a San Benedetto del Tronto (AP). In risposta, la Procura della Repubblica di Ascoli Piceno ha affidato alla Compagnia di San Benedetto del Tronto il compito di avviare indagini approfondite.
Denuncia degli imprenditori
Le indagini condotte dai Finanzieri di San Benedetto del Tronto hanno portato alla denuncia di due imprenditori originari della Campania, accusati di violazione degli articoli 473 e 474 ter del Codice Penale, riguardanti la contraffazione e l’uso illegittimo di marchi o segni distintivi. È importante sottolineare che gli imprenditori sono considerati innocenti fino a prova contraria nel corso del processo.
Provvedimento di perquisizione
La Procura, avvalendosi degli elementi raccolti dai Finanzieri, ha emesso un provvedimento di perquisizione locale, che è stato eseguito simultaneamente presso le 13 unità locali delle due aziende coinvolte, dislocate nelle province di Ascoli Piceno, Fermo, Pesaro e Urbino, Macerata, Pescara, Chieti, L’Aquila e Napoli.
Sequestro di articoli contraffatti
Per realizzare queste operazioni, sono stati impiegati 40 militari del Comando Provinciale di Ascoli Piceno, i quali hanno effettuato il sequestro di 52.000 articoli contraffatti, tra cui borse, scarpe, accessori e valigie, tutti recanti il marchio “Rocco Barocco”. Il valore di mercato di questi prodotti è stato stimato intorno ai 3 milioni di euro, evidenziando l’importanza delle azioni intraprese per combattere la contraffazione e proteggere i marchi italiani.