Campi Flegrei e intelligenza artificiale: i ricercatori analizzano l’attività sismica attuale

Veronica Robinson

Settembre 5, 2025

Un team di scienziati provenienti dal Dipartimento di Geofisica della Doerr School of Sustainability di Stanford, dall’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-Ov) e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II ha recentemente pubblicato uno studio sulla rivista Science, intitolato A clearer view of the current phase of unrest at Campi Flegrei Caldera. Questa ricerca offre una visione approfondita della fase di attività sismica in corso ai Campi Flegrei, un’area che interessa le zone densamente popolate della periferia occidentale di Napoli e la città di Pozzuoli, dove negli ultimi anni si è registrato un incremento significativo dell’attività sismica, delle emissioni di gas e del sollevamento del suolo.

Utilizzo dell’intelligenza artificiale nello studio sismico

I ricercatori hanno impiegato tecniche di intelligenza artificiale sviluppate presso l’Università di Stanford, applicandole ai sismogrammi registrati dall’INGV nell’area dei Campi Flegrei. Grazie a questo approccio innovativo, sono stati identificati oltre 50.000 eventi sismici nel periodo compreso tra il 2022 e la metà del 2025. Il catalogo sismico di alta definizione prodotto ha rivelato un sistema di faglie attive e ha fornito dettagli cruciali sull’origine del fenomeno sismico.

L’intelligenza artificiale è stata addestrata utilizzando il catalogo sismico raccolto dall’INGV-Ov dal 2000, approfittando della densa rete sismica migliorata negli anni dall’ente in risposta all’aumento della sismicità. I risultati ottenuti hanno dimostrato che la quasi totalità degli eventi sismici ha un’origine tettonica, con profondità inferiori ai 4 km. Non sono emerse evidenze sismiche di una migrazione significativa di magma. È stato identificato un sistema di faglie ad anello che circonda la zona di sollevamento della caldera, estendendosi sia sulla terraferma che nel Golfo di Napoli.

Implicazioni della ricerca sulla sismicità dei Campi Flegrei

Il Professor Warner Marzocchi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ha dichiarato che all’interno di questa struttura ad anello, la sismicità osservata ha evidenziato, per la prima volta, la presenza di faglie specifiche e ben definite vicino a Pozzuoli. Queste scoperte potrebbero portare a stime più accurate della pericolosità e del rischio sismico nella regione. L’unica sismicità non attribuibile a cause puramente tettoniche, composta da eventi definiti “ibridi”, è stata osservata a profondità inferiori a un chilometro, nelle vicinanze del duomo lavico di Accademia.

La ricercatrice dell’INGV, Anna Tramelli, ha aggiunto che questi eventi derivano dall’interazione tra roccia, fluidi e gas durante una frattura, suggerendo che i fluidi coinvolti potrebbero essere di tipo idrotermale. Il nuovo sistema di analisi dei segnali sismici, sviluppato durante questa ricerca, è già operativo. Questo sistema, una volta completata la fase di verifica, potrebbe consentire l’identificazione in tempo quasi reale anche dei più piccoli cambiamenti nel comportamento sismico dei Campi Flegrei. Di conseguenza, ciò permetterebbe di effettuare stime più precise del rischio sismico e vulcanico nella zona.

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