Esame di Maturità: novità sull’orale obbligatorio e sui commissari coinvolti

Rosita Ponti

Settembre 5, 2025

Il 2025 segna un’importante svolta per il sistema scolastico italiano. A partire dal prossimo anno, il tradizionale esame di Stato verrà sostituito dalla storica denominazione di esame di maturità. Questa decisione è stata ufficializzata durante il Consiglio dei ministri del 4 marzo 2025, dove sono state annunciate significative modifiche alle modalità di svolgimento dell’esame. Gli studenti, in occasione della prova orale, dovranno presentare solo quattro materie, le quali verranno selezionate dal Ministero dell’Istruzione nel mese di gennaio.

Le novità dell’esame di maturità

Il decreto del 4 marzo 2025 reintroduce ufficialmente il termine esame di maturità, mantenendo le due prove scritte, mentre il colloquio si concentrerà sulle quattro discipline principali stabilite annualmente dal Ministro. È importante notare che il colloquio non sarà considerato valido se lo studente non partecipa attivamente. La valutazione integrerà anche il percorso formativo complessivo, compresi aspetti come l’educazione civica e la formazione scuola-lavoro, che sostituisce i precedenti percorsi.

Inoltre, per gli studenti con una condotta di almeno sei decimi, l’elaborato su cittadinanza attiva e solidale sarà parte integrante del voto finale. Per quanto riguarda gli istituti tecnologico-professionali, la riforma prevede che il modello 4+2 diventi parte del sistema nazionale di istruzione, consentendo agli studenti di conseguire il diploma in quattro anni, seguiti eventualmente da due anni di specializzazione presso gli ITS Academy.

Modifiche al corpo docente

Un altro aspetto significativo della riforma è la riduzione del numero di commissari d’esame, che scenderanno da sette a cinque, composti da due commissari interni, due esterni e un presidente di commissione. Per supportare questa transizione, il governo ha stanziato 10 milioni di euro all’anno per la formazione dei docenti, inclusi corsi specifici per i commissari. La partecipazione a tale formazione sarà considerata un vantaggio nella selezione per le commissioni d’esame.

Il curriculum dello studente e i passaggi tra indirizzi

Il nuovo decreto conferisce particolare importanza al curriculum dello studente, che sarà allegato al diploma finale. Inoltre, per contrastare la dispersione scolastica, verranno introdotte misure più flessibili per i passaggi tra indirizzi di studio nel primo biennio. A partire dal terzo anno, sarà necessario sostenere un esame integrativo in un’unica sessione prima dell’inizio delle lezioni.

Riforma della formazione scuola-lavoro

La riforma ridefinisce anche il ruolo dei percorsi di scuola-lavoro, con l’intento di conferire a queste esperienze una chiara identità educativa e una funzione formativa solida. L’integrazione della filiera tecnologico-professionale nel sistema del secondo ciclo di istruzione rafforza il collegamento con i percorsi degli ITS Academy, creando un percorso formativo più coerente.

Investimenti e risorse

Il provvedimento prevede anche stanziamenti aggiuntivi per il rinnovo contrattuale dei docenti per il periodo 2022-2024, per la formazione e per il miglioramento dell’offerta formativa. Sono previsti investimenti per garantire la sicurezza nei viaggi di istruzione attraverso appalti basati su criteri di qualità e sicurezza, oltre a risorse destinate a strutture modulari e arredi scolastici, per garantire la funzionalità degli edifici scolastici.

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