Il 5 settembre 2025, durante una conferenza stampa, il coordinatore del Forum delle società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari italiani, Francesco Cognetti, ha lanciato un appello urgente per l’implementazione dei nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea), che sono fermi da oltre due anni. La richiesta di Cognetti si è concentrata sulla necessità di superare le attuali difficoltà burocratiche che ostacolano l’attuazione di norme già finanziate e pronte per essere messe in pratica.
La situazione attuale dei livelli essenziali di assistenza
Francesco Cognetti ha descritto come la situazione attuale sia preoccupante, evidenziando che i nuovi Lea non sono stati ancora attuati a causa di un blocco burocratico tra il Governo centrale e la Conferenza Stato-Regioni. Questo ritardo ha conseguenze gravi per i cittadini, costretti a cercare assistenza nelle regioni più sviluppate, mentre quelli delle aree meno fortunate non hanno accesso a servizi essenziali. La mancanza di aggiornamento dei Lea, fermi al Dpcm del 12 gennaio 2017, rappresenta un ostacolo significativo per la salute pubblica.
Cognetti ha messo in luce il divario tra le regioni del Nord e del Sud, sottolineando che territori come Lazio, Sicilia, Lombardia e Basilicata hanno visto un peggioramento rispetto ai dati del 2022. Le statistiche recenti del Ministero della Salute rivelano che ben 13 regioni non sono in regola con i Lea, nonostante abbiano superato il 60% di adempimento nelle tre aree assistenziali analizzate.
Modifiche proposte ai livelli essenziali di assistenza
Le due norme attese per l’aggiornamento dei Lea prevedono un ampio rinnovamento, introducendo nuovi screening preventivi e prestazioni sanitarie. Tra le novità più rilevanti, Cognetti ha menzionato l’importanza dello screening e della sorveglianza attiva per i tumori della mammella e dell’ovaio, con particolare attenzione alle donne portatrici di mutazioni genetiche Brca1 e Brca2. Si stima che circa 10mila donne all’anno potrebbero trarre beneficio da queste misure, che comprendono anche test molecolari per identificare mutazioni in 22 tumori solidi ed ematologici.
Cognetti ha sottolineato che l’aggiornamento dei Lea deve includere anche nuove tecnologie e ausili terapeutici, essenziali per garantire un’assistenza sanitaria di qualità. È fondamentale intervenire tempestivamente, considerando la disponibilità di farmaci specifici già approvati dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), che potrebbero migliorare significativamente la qualità della vita di milioni di cittadini.
Prospettive future e necessità di riforma
Il coordinatore del Fossc ha delineato un quadro preoccupante riguardo ai livelli di assistenza attuali. I ritardi nell’autorizzazione e nel rimborso dei nuovi farmaci, cruciali per il miglioramento delle condizioni cliniche, rappresentano una sfida per il sistema sanitario pubblico italiano. Cognetti ha quindi ribadito l’urgenza di una riforma radicale del sistema sanitario, per garantire a tutti i cittadini un accesso equo e tempestivo alle cure necessarie.
La situazione attuale richiede un intervento immediato da parte delle istituzioni, affinché i cittadini italiani possano finalmente beneficiare di servizi sanitari adeguati e all’avanguardia.