Vertice dei Volenterosi: 26 Paesi uniti per la ricostruzione post-conflitto

Veronica Robinson

Settembre 5, 2025

La guerra in **Ucraina** continua a segnare la cronaca internazionale, raggiungendo il giorno 1290 del conflitto. Il 4 settembre 2025, a **Parigi**, il presidente francese **Emmanuel Macron** ha convocato un vertice della **coalizione internazionale**, alla presenza del presidente ucraino **Volodymyr Zelensky**. Durante l’incontro, è emerso che **Italia**, **Germania** e **Polonia** non invieranno soldati in **Ucraina**, una decisione che riflette le preoccupazioni di **sicurezza** e le dinamiche **geopolitiche** attuali. Nel frattempo, l’ex presidente americano **Donald Trump** ha dichiarato di avere in programma un colloquio imminente con **Vladimir Putin**, sottolineando l’importanza di mantenere un dialogo aperto.

Le dichiarazioni del Cremlino sulla sicurezza dell’Ucraina

Il portavoce del **Cremlino**, **Dmitrij Peskov**, ha rilasciato una dichiarazione all’agenzia di stampa russa **Ria Novosti**, affermando che “le **forze straniere**, in particolare quelle **europee** e **americane**, non possono garantire la **sicurezza** dell’**Ucraina**”. **Peskov** ha chiarito che per la **Russia** non esiste alcuna garanzia di **sicurezza** che possa essere accettata, evidenziando la posizione rigida di **Mosca** nei confronti dell’assistenza **militare** esterna.

Colloqui tra Trump e Putin: la posizione della Russia

**Dmitrij Peskov** ha anche comunicato che non ci sono novità riguardo a possibili colloqui tra il presidente russo **Vladimir Putin** e **Donald Trump**. “Al momento non ci sono risultati preliminari”, ha affermato, sottolineando che la **Russia** non ha intenzione di discutere l’idea di un intervento **militare** straniero in **Ucraina**.

Impegno della coalizione internazionale per la sicurezza

Durante il vertice, **Macron** ha annunciato che ventisei **Paesi** si sono impegnati a essere pronti a intervenire in **Ucraina** non appena le **ostilità** cesseranno. Questo gruppo di **Paesi** parteciperà a operazioni di **sicurezza** “sulla terraferma, in mare o in aria”. Le modalità di intervento saranno formalizzate nelle prossime settimane, con la partecipazione di **Italia**, **Germania** e **Polonia** che, pur non inviando truppe, contribuiranno in altri modi alle “forze di **rassicurazione**”.

Trump e la questione del petrolio russo

**Donald Trump** ha dichiarato di essere “molto scontento” per gli acquisti di **petrolio russo** da parte dei **Paesi** dell’**Unione Europea**. Dopo una conversazione telefonica con **Zelensky** e i leader **europei**, **Trump** ha manifestato la sua preoccupazione per la dipendenza **europea** dal **petrolio russo**, un tema che continua a suscitare tensioni tra **Stati Uniti** e **Europa**.

La posizione di Meloni sulla sicurezza collettiva

La premier italiana **Giorgia Meloni** ha ribadito, durante la riunione della **coalizione** dei volenterosi, l’indisponibilità dell’**Italia** a inviare soldati in **Ucraina**. **Meloni** ha proposto un meccanismo difensivo di **sicurezza collettiva**, ispirato all’articolo 5 del **Trattato di Washington**, come parte delle garanzie di **sicurezza** per l’**Ucraina**.

Il rifiuto di Mosca di negoziare la pace

**Zelensky** ha dichiarato che tutti concordano sul fatto che **Mosca** sta rifiutando ogni iniziativa di **pace**. Durante la conferenza stampa, il presidente ucraino ha sottolineato che è fondamentale avere un esercito ucraino forte per qualsiasi accordo di **sicurezza** e ha esortato le aziende **europee** della **difesa** a intensificare il loro impegno.

Il futuro della cooperazione tra Russia e Cina

In un contesto più ampio, la **Russia** ha rafforzato i legami con la **Cina**, firmando un accordo per la fornitura di ulteriori 2,5 milioni di tonnellate di **petrolio** all’anno. Questo accordo è stato annunciato dal ministro dell’**Energia** russo, **Sergey Tsivilyov**, durante l’**Eastern Economic Forum**. La **Russia** ha anche siglato un contratto per fornire 106 miliardi di metri cubi di **gas** all’anno alla **Cina**, un passo significativo per diversificare le sue esportazioni **energetiche**, in risposta alle **sanzioni** occidentali.

Questi sviluppi evidenziano la complessità della situazione **geopolitica** attuale e il continuo evolversi del conflitto in **Ucraina**, con le potenze mondiali che cercano di navigare tra alleanze e interessi strategici.

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