Il flusso di corrispondenza internazionale verso gli Stati Uniti ha registrato un drastico calo dell’81% nell’ultima settimana, a seguito dell’introduzione di nuovi dazi doganali imposti dall’amministrazione di Donald Trump. Questa decisione ha portato 88 operatori postali a limitare o sospendere completamente i propri servizi di spedizione verso il paese. Tra questi, figurano anche Poste Italiane, la Deutsche Post tedesca e la Royal Mail britannica. L’Unione Postale Universale (UPU), agenzia delle Nazioni Unite, ha comunicato di essere attivamente impegnata nella ricerca di una “nuova soluzione tecnica” per affrontare la situazione attuale.
Modifiche alle esenzioni doganali
Il 30 luglio 2025, la Casa Bianca ha annunciato l’abolizione dell’esenzione dai dazi doganali per i pacchi postali di valore pari o inferiore a 800 dollari (circa 686 euro), decisione che entrerà in vigore il 29 agosto. Questa modifica significa che i pacchi, che prima beneficiavano di un trattamento favorevole, ora saranno soggetti agli stessi dazi applicati alle altre importazioni, variabili in base al paese di origine. Ad esempio, le spedizioni dall’Unione Europea (UE) saranno tassate al 15%, mentre quelle provenienti dall’India subiranno un’imposta del 50%. Resta un’eccezione per le spedizioni tra privati di valore inferiore a 100 dollari (circa 86 euro), che continueranno a essere esenti da qualsiasi dazio.
Implicazioni per i servizi postali globali
Le nuove disposizioni imposte dal governo statunitense pongono sfide significative ai servizi postali di tutto il mondo. Gli operatori postali sono ora obbligati a riscuotere anticipatamente dai mittenti i dazi doganali e a trasferire tali importi all’Ufficio Doganale e di Protezione delle Frontiere degli Stati Uniti. L’UPU ha evidenziato che questa misura potrebbe complicare ulteriormente le operazioni di spedizione, creando un onere per i vettori.
Il presidente Trump ha giustificato la scelta di introdurre tali dazi con l’intento di “porre fine a una falla catastrofica” che, a suo dire, era stata sfruttata per eludere i dazi doganali e per il traffico di sostanze pericolose, come gli oppiacei sintetici. Inizialmente, la misura era stata concepita per colpire specificamente la Cina e Hong Kong, nell’ambito di una strategia più ampia contro i colossi del commercio online, come Shein e Temu. Tuttavia, l’estensione della normativa a tutti i paesi è stata effettuata per garantire un’applicazione più efficace delle nuove regole.