Kyiv ottiene il sostegno di 26 Paesi per la difesa dell’Ucraina con armamenti e truppe

Rosita Ponti

Settembre 6, 2025

Il conflitto in Ucraina continua a suscitare attenzione internazionale, con sviluppi significativi che coinvolgono diversi attori geopolitici. Il 6 settembre 2025, il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha avuto un incontro cruciale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kyiv. Durante questo incontro, Costa ha ribadito l’impegno di 26 Stati a sostenere l’Ucraina, fornendo armamenti e truppe di garanzia per una futura stabilità nel paese. Questo passo rappresenta un segnale chiaro di solidarietà nei confronti di Kyiv, mentre la guerra continua a imperversare.

Il sostegno internazionale a Kyiv

Nel corso dell’incontro, Costa ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra i paesi europei e l’Ucraina, evidenziando come il supporto militare e logistico sia fondamentale per affrontare le aggressioni russe. La decisione di rafforzare la presenza militare in Ucraina non è solo una misura di sicurezza, ma anche un chiaro messaggio a Mosca riguardo alla determinazione dell’Unione Europea a difendere la sovranità ucraina. Questo impegno si traduce in un piano concreto che prevede l’invio di truppe e risorse, con l’obiettivo di garantire una protezione adeguata per il popolo ucraino.

Il presidente Zelensky ha accolto con favore il supporto europeo, esprimendo gratitudine per il sostegno ricevuto. La sua amministrazione sta lavorando intensamente per garantire che gli aiuti giungano in modo tempestivo e efficace, mentre sul campo di battaglia i raid russi continuano a causare danni e sofferenze. La situazione rimane tesa, ma l’alleanza con i leader europei offre un barlume di speranza per una risoluzione pacifica del conflitto.

Le tensioni con Budapest

Oltre a confermare il sostegno a Kyiv, il presidente Costa ha anche lanciato un avvertimento a Budapest, richiamando l’Ungheria a mantenere una posizione coerente rispetto alla crisi ucraina. Le relazioni tra Ungheria e Ucraina sono state storicamente complesse, e le recenti dichiarazioni di alcuni funzionari ungheresi hanno sollevato preoccupazioni tra i leader europei. Costa ha evidenziato l’importanza di un fronte unito tra i membri dell’Unione Europea, sottolineando che la divisione interna potrebbe compromettere gli sforzi collettivi per affrontare la crisi.

Questa dichiarazione giunge in un momento cruciale, poiché l’Unione Europea si prepara a discutere ulteriori misure di supporto per l’Ucraina e a valutare l’impatto delle politiche di alcuni Stati membri sulla stabilità della regione. La posizione dell’Ungheria sarà monitorata attentamente, poiché ogni passo falso potrebbe influenzare non solo le relazioni bilaterali, ma anche la coesione dell’intera Unione.

Il conflitto in Ucraina, quindi, non è solo una questione di sicurezza nazionale, ma coinvolge anche dinamiche diplomatiche che potrebbero avere ripercussioni a lungo termine sulla stabilità europea.

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