Il crescente utilizzo di dispositivi connessi a internet, come i baby monitor, le smart TV e i robot per la pulizia, ha aperto nuove opportunità per i cyber-criminali. Questi apparecchi, se non protetti adeguatamente, possono diventare strumenti di sorveglianza pericolosi, consentendo a malintenzionati di spiare la vita quotidiana delle persone. Il centro di competenza per la cybersicurezza Yarix, parte del gruppo Var di Treviso, ha lanciato un allerta riguardo a questa problematica, rivelando che migliaia di filmati rubati da telecamere di videosorveglianza sono stati hackerati e messi in vendita online.
Indagine della procura di Venezia
La Procura di Venezia ha avviato un’inchiesta per approfondire la questione e identificare i responsabili di questo crimine. Le indagini hanno portato alla luce un portale registrato nelle Isole Tonga, che ha catalogato e raccolto oltre 2.000 video provenienti da diverse fonti, tra cui abitazioni private, palestre e centri estetici. La preoccupazione non riguarda solo i privati cittadini, ma anche aziende e attività commerciali, che si trovano esposte a rischi considerevoli.
Le telecamere di videosorveglianza, spesso installate senza le necessarie precauzioni di sicurezza, rappresentano un bersaglio facile per i pirati informatici. L’accesso a questi dispositivi può avvenire tramite tecniche di hacking relativamente semplici, che consentono ai malintenzionati di ottenere immagini e video riservati. Questo fenomeno ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei dispositivi smart e sull’importanza di adottare misure adeguate per proteggere la privacy degli utenti.
Misure di sicurezza consigliate
Per difendersi da queste minacce, gli esperti raccomandano di seguire alcune semplici pratiche di sicurezza. In primo luogo, è fondamentale cambiare le credenziali di accesso predefinite dei dispositivi, utilizzando password complesse e uniche. Inoltre, è consigliabile mantenere il firmware dei dispositivi sempre aggiornato, in modo da ridurre le vulnerabilità . L’uso di reti Wi-Fi sicure e l’attivazione di funzionalità di crittografia possono ulteriormente proteggere i dati personali.
È importante sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo ai rischi associati all’uso di dispositivi connessi e promuovere una cultura della sicurezza informatica. Le aziende e le istituzioni devono investire in formazione e risorse per garantire che i propri sistemi siano adeguatamente protetti contro attacchi informatici. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e precauzioni adeguate sarà possibile ridurre il rischio di violazioni della privacy e di furti di dati.