Carlo Acutis è stato canonizzato il 7 settembre 2025, diventando il primo santo millennial della storia della Chiesa Cattolica. Nato a Londra il 3 maggio 1991 da genitori italiani, Acutis ha trascorso gran parte della sua vita a Milano, dove ha lasciato un’impronta indelebile grazie alla sua profonda fede, alla sua generosità e alla capacità di coniugare spiritualità e tecnologia. La sua storia ha ispirato molti, rendendolo un esempio di santità per le nuove generazioni.
Il 10 ottobre 2020, Papa Francesco ha beatificato Carlo Acutis, descrivendolo come “un modello di santità dell’era digitale”. La sua passione per l’informatica lo ha portato a essere considerato il patrono di Internet, un riconoscimento che sottolinea il suo impegno nell’utilizzare la tecnologia per il bene comune.
La vita di Carlo è stata caratterizzata da un intenso impegno sociale e spirituale. Fin dall’infanzia, ha mostrato una curiosità vivace e una mente brillante, tanto che i suoi insegnanti erano spesso costretti a modificare le lezioni per rispondere alle sue domande. Durante gli anni scolastici, ha realizzato video e progetti sul volontariato, donando vestiti, coperte e sorrisi a chi aveva bisogno. La sua professoressa, la dottoressa Capello, ha ricordato come Carlo fosse sempre pronto ad aiutare gli altri, spendendo la sua vita per il bene della comunità.
Il suo impegno nella fede
Carlo Acutis ha vissuto la sua fede in modo concreto, partecipando quotidianamente alla Messa e dedicando tempo alla preghiera e all’assistenza dei più bisognosi. Questo suo fervore spirituale lo ha reso un esempio per i compagni di scuola, che lo ammiravano e, talvolta, si sentivano intimiditi dalla sua dedizione. La sua passione per l’informatica si è fusa con la sua vocazione religiosa: ha collaborato con uno studente di ingegneria informatica per gestire il sito della parrocchia di Santa Maria Segreta a Milano e ha progettato portali per il volontariato dell’Istituto Leone XIII, coordinando contenuti per concorsi nazionali.
Nell’estate del 2006, anno della sua prematura scomparsa, Carlo ha dedicato il suo tempo a sviluppare siti per progetti ecclesiastici, incluso uno per la Pontificia Accademia ‘Cultorum Martyrum’. Ha utilizzato il web anche per promuovere la mostra ‘Segni’, dedicata ai miracoli eucaristici, che ha riscosso un grande successo a livello internazionale.
Il legame con Assisi
Carlo Acutis ha sempre mantenuto un forte legame con San Francesco, trascorrendo gran parte delle sue vacanze nella casa di famiglia ad Assisi, dove è attualmente sepolto. Questa città ha avuto un’influenza significativa sulla sua vita, insegnandogli l’importanza del rispetto per l’ambiente e l’impegno verso i più poveri.
Il 12 ottobre 2006, a soli 15 anni, Carlo è deceduto a causa di una leucemia fulminante dopo un breve ricovero di tre giorni presso l’ospedale San Gerardo di Monza. Nonostante la brevità della sua vita, il suo lascito è duraturo. La sua beatificazione nel 2020 è stata possibile grazie al miracolo della guarigione inspiegabile di Valeria Valverde, una giovane del Costa Rica. Dopo un grave incidente nel 2022, Valeria, in fin di vita, ha visto la sua condizione migliorare dopo che la madre ha pregato davanti alla tomba di Carlo ad Assisi.
Un simbolo per i giovani
Carlo Acutis è stato definito dalla madre, Antonia Salzano, “un vero ed efficacissimo influencer di Dio”. La sua figura rappresenta un faro per i giovani dell’era digitale, dimostrando che la santità può manifestarsi nella vita quotidiana, tra scuola, amici e atti concreti di carità. La sua canonizzazione, fortemente voluta da Papa Francesco, ha attirato oltre 100.000 fedeli a Roma, dove sono stati installati maxischermi in Piazza San Pietro per permettere a tutti di partecipare all’evento.
La vita e l’eredità di Carlo Acutis continuano a ispirare molti, dimostrando che la fede e la tecnologia possono coesistere e contribuire a un mondo migliore.