Crisi di governo in Francia: Bayrou si affida al voto di fiducia e denuncia conflitti interni

Veronica Robinson

Settembre 7, 2025

Il primo ministro francese, François Bayrou, si trova a un bivio cruciale mentre si prepara a affrontare un voto di sfiducia al suo governo previsto per domani, 2 dicembre 2025, all’interno dell’Assemblée Nationale. Bayrou ha denunciato le forze politiche che, a suo avviso, sono in uno stato di “guerra civile” da tre anni, un conflitto che ha portato a alleanze improbabili per tentare di rovesciare il governo.

In un’intervista rilasciata a Brut, uno dei media online più seguiti, il premier ha dichiarato: “Ci sono formazioni politiche che non solo non sono d’accordo su niente, ma sono in guerra civile aperta le une con le altre… e si mettono insieme per abbattere il governo”. Queste parole rappresentano un chiaro segnale della tensione che circonda la sua amministrazione, mentre si avvicina il momento decisivo. Bayrou ha anche fatto notare che “ci sono cose peggiori nella vita che essere a capo di un governo e vedere quel governo rovesciato”, sottolineando la gravità della situazione.

Crisi del governo francese

La crisi politica in Francia ha raggiunto un punto critico. Il primo ministro Bayrou ha presentato un piano di risparmi da 44 miliardi di euro, necessario per affrontare il deficit e il debito pubblico, attualmente fissato rispettivamente al 5,8% e al 113% del PIL. Durante il suo insediamento, aveva dichiarato: “Davanti a noi abbiamo un Himalaya di difficoltà”, ma domani dovrà riconoscere che non è riuscito a superare questa sfida.

Le opposizioni, rinvigorite da una maggioranza parlamentare frammentata in seguito alle elezioni del 2024, si preparano a votare contro il piano di risparmi. La precarietà della situazione politica potrebbe portare a una recessione economica e a un incremento dei costi del debito. La legge di bilancio, che prevede tagli sociali controversi, ha già suscitato forti proteste, con manifestazioni in programma per il 10 settembre.

Se il governo di Bayrou dovesse cadere, si profilano diversi scenari, tra cui elezioni anticipate, la nomina di un nuovo premier privo di maggioranza o addirittura le dimissioni del presidente Emmanuel Macron. Questa instabilità evidenzia la crisi più ampia del macronismo, caratterizzata da divisioni tra sinistra, destra estrema e centrismo.

Opinioni pubbliche e sondaggio

Un recente sondaggio condotto dall’istituto Elabe ha rivelato che il 69% dei francesi desidera nuove elezioni, mentre il 67% degli intervistati chiede le dimissioni di Macron. L’autorevole quotidiano Le Figarò ha riportato che il presidente francese ha raggiunto il livello più basso di popolarità dal 2017, con solo il 15% dei francesi che si dichiarano soddisfatti del suo operato. La fiducia nei suoi confronti è scesa a meno di un francese su cinque.

Le indagini mostrano che anche Bayrou si trova in una situazione simile, con un apprezzamento del solo 14% da parte della popolazione, il livello più basso dalla sua nomina a primo ministro. L’82% degli intervistati ha dichiarato di non fidarsi di lui, portando a un clima di sfiducia generalizzata nei confronti della leadership attuale.

Il voto di fiducia di domani

Domani, a partire dalle 15:00, François Bayrou si presenterà all’emiciclo per una dichiarazione di politica generale, ai sensi dell’articolo 49, comma 1 della Costituzione, focalizzandosi principalmente sulla situazione delle finanze pubbliche. Questo evento segnerà il 42° voto di fiducia della Quinta Repubblica.

Dopo l’intervento di Bayrou, ogni gruppo politico avrà l’opportunità di inviare un oratore per esprimere la propria posizione. Si prevede che i leader dei gruppi parlamentari, come Boris Vallaud per i socialisti, Marine Le Pen per il Rassemblement National e Gabriel Attal per i macronisti, si alterneranno al podio.

Il primo ministro avrà la possibilità di rispondere senza limiti di tempo, e questo potrebbe rappresentare il suo ultimo discorso all’Assemblea in qualità di premier. Dopo il dibattito, i deputati si ritireranno per trenta minuti per votare, potendo esprimere un voto favorevole, contrario o astenersi, con la possibilità di deleghe di voto in determinate condizioni.

Il risultato del voto non sarà reso noto prima delle 19:00 e potrebbe arrivare anche più tardi, a seconda della durata degli interventi. La fiducia verrà decisa dalla maggioranza dei voti espressi. Bayrou può contare su 210 voti teorici nel suo schieramento, contro i 353 dei gruppi di opposizione, che hanno già annunciato un voto prevalentemente contrario. Le astensioni tra i repubblicani potrebbero ulteriormente ridurre le sue possibilità di successo. Se l’Assemblea non concederà la fiducia, il primo ministro sarà obbligato a presentare le dimissioni al presidente della Repubblica, in conformità con l’articolo 50 della Costituzione.

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