Lunedì 8 settembre 2025, il Ministero dell’Università, insieme alla Guardia di Finanza, ha reso noto un’operazione che ha portato alla denuncia di ben 334 individui coinvolti in un vasto schema di frodi ai danni del sistema delle borse di studio italiane. In particolare, le indagini hanno rivelato l’uso di documenti contraffatti e identità inventate da parte di molti dei denunciati, tra cui un gran numero di stranieri provenienti da paesi come il Bangladesh, l’Iran e il Camerun.
Dettagli dell’operazione
L’operazione ha avuto inizio nel gennaio 2024 e si è protratta fino ad agosto 2025, coinvolgendo un totale di 967 controlli su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo era quello di verificare la legittimità delle richieste per oltre 5 milioni di borse di studio, con l’ausilio della Guardia di Finanza. Grazie a questi interventi, sono stati bloccati circa 900.000 euro prima della loro erogazione. Questo intervento ha messo in luce le modalità con cui i “furbetti” delle borse di studio hanno sottratto denaro pubblico, danneggiando così studenti meritevoli che avrebbero potuto beneficiare di tali contributi.
Le tecniche di frode utilizzate
Tra le varie tecniche di frode emerse, si segnala il caso di uno studente indiano che utilizzava timbri falsi del consolato per validare le proprie richieste e un altro pakistano che, pur dichiarando di pagare un affitto elevato, viveva invece presso lo zio. Altri hanno presentato certificazioni dei redditi notevolmente gonfiate o dimezzate, al fine di ottenere indebitamente contributi statali. Questo comportamento ha portato a un danno economico significativo, con oltre un milione di euro sottratti dalle casse pubbliche.
Impatto e conseguenze
Le conseguenze di tali frodi sono gravi, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale. Le azioni di questi individui hanno privato studenti realmente meritevoli dell’opportunità di accedere all’istruzione superiore. La situazione ha sollevato interrogativi sulla necessità di un controllo più rigoroso e di misure preventive più efficaci per proteggere il sistema delle borse di studio. Il Ministero dell’Università ha dichiarato di voler intensificare i controlli e migliorare i protocolli di verifica per prevenire futuri abusi.
Le indagini continueranno per garantire che chi ha tentato di sfruttare il sistema venga perseguito e per ripristinare la fiducia nel processo di assegnazione delle borse di studio in Italia.