Istruzione, Mattarella: “L’alfabetizzazione è un diritto negato in molte aree del mondo”

Rosita Ponti

Settembre 8, 2025

La Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione, istituita dall’UNESCO quasi sessant’anni fa, si celebra ogni anno l’8 settembre. Quest’anno, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato l’importanza di affrontare una questione ancora attuale: nel mondo, 754 milioni di adulti non possiedono competenze alfabetiche di base, con due terzi di essi che sono donne. Nonostante l’istruzione sia formalmente riconosciuta come un diritto fondamentale, in molte aree del pianeta essa rimane inaccessibile. Anche nelle società più avanzate, persistono forme di esclusione che limitano l’accesso alla lettura, alla scrittura e alle competenze matematiche.

Il problema dell’analfabetismo

Mattarella ha affermato che “l’analfabetismo è spesso sinonimo di povertà“. In Italia, l’analfabetismo tradizionale è stato in gran parte superato, in conformità con la nostra Costituzione. Tuttavia, preoccupa l’elevata incidenza dell’analfabetismo funzionale, che colpisce circa un terzo della popolazione adulta. Queste persone, pur avendo appreso a leggere e scrivere, faticano a utilizzare le informazioni in modo efficace nelle loro vite quotidiane, nel lavoro e nella società. Un ulteriore aspetto allarmante è l’analfabetismo che colpisce le fasce di popolazione immigrata.

Le sfide della digitalizzazione

Le sfide legate alla digitalizzazione complicano ulteriormente la situazione, poiché i contenuti e i diritti si spostano su nuove piattaforme, creando il rischio di nuove disuguaglianze ed esclusioni. Il tema scelto per quest’anno, “Promuovere l’alfabetizzazione nell’era digitale“, invita a riconsiderare il concetto stesso di alfabetizzazione. Oggi, le competenze richieste non si limitano più solo agli aspetti linguistici, ma includono anche quelle digitali, essenziali per affrontare le trasformazioni in corso. Queste competenze sono fondamentali per esercitare i propri diritti e sviluppare un pensiero critico e autonomo, contribuendo così alla creazione di una società più equa e solidale.

I dati sull’istruzione in Italia

Secondo i dati forniti dall’Istat, quasi un alunno su tre in Italia non raggiunge le competenze di base nella scuola primaria, un dato che mostra un incremento rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, i risultati al termine del secondo ciclo di istruzione mostrano un miglioramento, con una diminuzione di 5,8 punti percentuali. La percentuale di alunni che non raggiungono il livello base nella II e V primaria è attualmente del 31,8%, mentre anche la quota al termine del secondo ciclo di istruzione è in calo, con una riduzione di 2,5 punti.

Le competenze cognitive in Italia

L’Italia si trova in una posizione sfavorevole nelle graduatorie internazionali riguardanti le competenze cognitive, come la lettura, la comprensione di testi scritti (literacy), la numeracy e il problem solving adattivo, con risultati significativamente inferiori alla media dell’OCSE.

Investire nel futuro

Oggi, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha dichiarato che investire nelle competenze di base rappresenta un passo fondamentale per costruire il futuro, permettendo a ogni giovane di realizzare il proprio potenziale.

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