Tumore al polmone: la combinazione di terapia mirata e chemio migliora la sopravvivenza a quasi 4 anni

Rosita Ponti

Settembre 8, 2025

Il 8 settembre 2025, durante il Congresso Mondiale sul Tumore del Polmone (WCLC) a Barcellona, sono stati resi noti risultati significativi riguardanti il farmaco osimertinib. Questo studio di fase 3, denominato Flaura2 e condotto da AstraZeneca, ha dimostrato come l’integrazione della chemioterapia a base di pemetrexed e sali di platino con osimertinib possa portare a un miglioramento sostanziale nella sopravvivenza globale dei pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) con mutazioni nel recettore del fattore di crescita epidermico (EGFRm).

Analisi dei risultati dello studio Flaura2

L’analisi finale riguardante la sopravvivenza globale ha evidenziato che i pazienti sottoposti alla combinazione di osimertinib e chemioterapia hanno registrato una sopravvivenza mediana di quasi 4 anni (47,5 mesi), superando i circa 3 anni (37,6 mesi) dei pazienti trattati unicamente con osimertinib. Questi risultati, comunicati dall’International Association for the Study of Lung Cancer (IASLC), mostrano una riduzione del rischio di morte del 23% per coloro che hanno ricevuto la terapia combinata. In aggiunta, il 63,1% dei pazienti in trattamento combinato era vivo a 3 anni, e il 49,1% a 4 anni, rispetto al 50,9% e al 40,8% del gruppo in monoterapia.

Rilevanza del trattamento combinato

Filippo de Marinis, direttore della Divisione di Oncologia Toracica presso l’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano, ha sottolineato l’importanza di estendere la sopravvivenza dei pazienti mantenendo una buona qualità di vita. Secondo il dottor de Marinis, i risultati dello studio Flaura2 rappresentano un passo avanti significativo nella cura del tumore del polmone in stadio avanzato, evidenziando come la combinazione di osimertinib e chemioterapia possa fornire una nuova alternativa terapeutica accanto alle opzioni standard.

Necessità di terapie efficaci

Silvia Novello, presidente di WALCE e direttrice di Oncologia Medica presso l’ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, ha messo in evidenza che nel 2024 in Italia si sono registrati circa 45.000 nuovi casi di tumore del polmone, con l’80% delle diagnosi in fase avanzata. La dottoressa Novello ha sottolineato l’importanza di avere a disposizione trattamenti sempre più efficaci e personalizzati, dato che la mutazione del gene EGFR è presente in circa il 15% dei casi di NSCLC, in particolare tra i non fumatori.

Profilo di sicurezza della terapia combinata

I dati presentati hanno confermato che il profilo di sicurezza della combinazione di osimertinib e chemioterapia rimane gestibile. Eventi avversi di grado superiore a 3 si sono verificati nel 70% dei pazienti nel braccio della terapia combinata, rispetto al 34% nel gruppo in monoterapia. I tassi di interruzione per eventi avversi sono stati contenuti in entrambi i gruppi, suggerendo che la combinazione non solo offre vantaggi in termini di sopravvivenza, ma è anche ben tollerata dai pazienti.

Questi risultati rappresentano un’importante opportunità per migliorare la vita dei pazienti affetti da tumore del polmone, portando a una maggiore speranza di sopravvivenza e qualità della vita.

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