Nel periodo in cui la sindrome influenzale si diffonde in Italia, si stima che ogni anno si registri un eccesso di mortalità compreso tra 5.000 e 15.000 decessi. Questi dati, secondo Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), evidenziano un numero considerevole di morti che potrebbero essere evitati attraverso la vaccinazione. Le sue affermazioni sono emerse durante il convegno intitolato “Il valore etico e sociale della vaccinazione dalla A alla Z”, tenutosi presso il Ministero della Salute.
Il ruolo dell’antiscienza
Andreoni ha sottolineato che attualmente l’antiscienza sembra prevalere sulla scienza, poiché molte informazioni circolanti non sono verificate e mancano di fondamento. Ha aggiunto che è facile dimostrare l’efficacia dei vaccini, evidenziando come malattie come tetano, difterite, morbillo ed epatite B siano state quasi eradicate grazie alle campagne di immunizzazione. I vaccini, ha affermato, rappresentano strumenti indispensabili per la salute pubblica, e si stima che negli ultimi cinquant’anni abbiano salvato oltre 150 milioni di vite a livello globale.
La necessità di una corretta informazione
La questione della perplessità verso i vaccini è complessa e difficile da spiegare, soprattutto alla luce delle evidenze statistiche e scientifiche che ne attestano l’importanza. Durante il convegno, il dottor Andreoni ha invitato a riflettere sull’importanza di una corretta informazione e sulla necessità di contrastare le notizie false che alimentano il timore e la sfiducia nei confronti delle vaccinazioni. La salute pubblica, ha concluso, dipende anche dalla capacità di comunicare in modo chiaro e preciso i benefici delle immunizzazioni.