Caso Garlasco: oggi si svolge l’incidente probatorio, arrestato Savu per ricatto a Bozzola

Rosita Ponti

Settembre 10, 2025

La latitanza di Flavius Savu, un cittadino romeno condannato a cinque anni di carcere per estorsione, è giunta al termine. Savu era accusato di aver estorto denaro all’ex rettore e all’ex vicerettore del Santuario della Madonna della Bozzola, situato a Garlasco, un luogo che ha catturato l’attenzione mediatica anche per le sue connessioni con l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007.

Il rintraccio di Flavius Savu in Svizzera

Il 12 marzo 2025, Flavius Savu, 43 anni, è stato arrestato in Svizzera, come riportato dall’avvocato Roberto Grittini. L’uomo dovrà scontare circa quattro anni di reclusione, dopo aver trascorso un periodo in carcere prima di sparire dalla circolazione. Il suo arresto avviene in un momento critico, poiché oggi si svolgerà un incidente probatorio a Milano, mirato alla ricerca di impronte latenti su reperti collegati al delitto di Chiara Poggi.

Savu, da latitante, ha rilasciato un’intervista in televisione in cui ha dichiarato di conoscere collegamenti tra festini tenuti al santuario e l’omicidio di Chiara Poggi. Queste affermazioni hanno suscitato l’interesse dei pubblici ministeri di Pavia, i quali potrebbero convocarlo per un interrogatorio al suo rientro in Italia. Tuttavia, gli inquirenti hanno già definito le sue affermazioni come “suggestive”, poiché non ci sono state prove concrete a sostegno delle sue dichiarazioni.

Ricerche e accertamenti sul delitto di Chiara Poggi

Oggi, mercoledì 12 marzo 2025, alle 11:30, si svolgerà un incontro presso la Questura di Milano. Durante questo appuntamento, i consulenti dei pubblici ministeri pavesi, le difese di Andrea Sempio e Alberto Stasi, e i rappresentanti della famiglia Poggi si riuniranno per analizzare le impronte latenti rinvenute su alcuni reperti di immondizia sequestrati nella villetta di via Pascoli, teatro del delitto. Queste impronte, che non sono visibili a occhio nudo, saranno esaminate tramite tecniche speciali.

In particolare, l’attenzione sarà rivolta a un’etichetta arancione di un brichetto di Estathè, una confezione di biscotti, un sacchetto contenente cereali e il sacchetto della pattumiera che conteneva i resti della colazione di Chiara prima dell’aggressione. Tra questi reperti, è stata rinvenuta anche una cannuccia utilizzata per bere l’Estathè, sulla quale è stato trovato il DNA di Stasi, attualmente l’unico risultato significativo emerso dalle analisi genetiche.

Le dinamiche del caso di estorsione

Flavius Savu, insieme a un complice, ha estorto ingenti somme di denaro a don Gregorio Vitali e don Pietro Rossoni, i religiosi che all’epoca gestivano il santuario. Le minacce di Savu includevano la possibilità di divulgare registrazioni audio e video compromettenti che ritraevano i due religiosi in incontri di natura sessuale. Questa situazione ha portato alla sua condanna definitiva, ma le sue affermazioni riguardo il delitto di Chiara Poggi hanno riacceso l’attenzione su un caso che continua a suscitare interrogativi e misteri.

I pubblici ministeri pavesi hanno acquisito gli atti dell’inchiesta sul ricatto ai danni dei religiosi, in seguito a dichiarazioni di Massimo Lovati, legale di Sempio, riguardanti un presunto “segreto” scoperto da Chiara riguardo a eventi a luci rosse avvenuti al santuario. Inoltre, le dichiarazioni di Savu e un memoriale simile consegnato da suo nipote, attualmente in carcere per omicidio, hanno alimentato ulteriormente le speculazioni.

Il caso di Garlasco continua a rimanere sotto la lente d’ingrandimento, con nuove indagini e accertamenti in corso che potrebbero portare a sviluppi inaspettati. La ricerca della verità sull’omicidio di Chiara Poggi e le relazioni con le recenti dichiarazioni di Savu rappresentano un intricato puzzle che le autorità stanno cercando di risolvere.

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