Flavius Savu: chi è e quali sono le ragioni dell’indagine a Garlasco

Veronica Robinson

Settembre 10, 2025

L’arresto di Flavius Savu, un latitante di 43 anni, riaccende l’interesse sulle indagini riguardanti l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007. Le autorità stanno esaminando le implicazioni di questo arresto, che potrebbe rivelarsi cruciale per la risoluzione di un caso che ha scosso l’opinione pubblica italiana. L’operazione di polizia ha aperto nuove piste, mentre si cerca di comprendere se ci siano collegamenti significativi con il delitto che ha segnato profondamente la comunità locale.

Chi è Flavius Savu e il suo ruolo nelle indagini

Flavius Savu, già noto per il suo coinvolgimento in un caso di estorsione, è accusato di aver minacciato don Gregorio Vitali e don Pietro Rossoni, ex rettore e vicerettore del Santuario della Bozzola, situato nei pressi di Garlasco. Le indagini rivelano che Savu, insieme a un complice romeno, ha costretto i due religiosi a consegnare ingenti somme di denaro, minacciando di rendere pubbliche registrazioni compromettenti. Questi eventi si sono verificati in un contesto di inquietudine e segretezza, che ha portato le autorità a considerare Savu come un possibile elemento chiave per ulteriori sviluppi nel caso di Chiara Poggi.

Collegamenti tra l’estorsione e l’omicidio di Chiara Poggi

Le indagini condotte dalla procura di Pavia hanno recentemente acquisito documenti riguardanti il ricatto ai danni dei due religiosi. Questi atti sono stati integrati nel fascicolo riguardante Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, attualmente accusato di omicidio. Le dichiarazioni di Massimo Lovati, legale di Sempio, hanno suggerito l’esistenza di un “segreto” scoperto da Chiara, relativo a episodi di natura sessuale avvenuti presso il Santuario della Bozzola. Le affermazioni di Savu e il memoriale di suo nipote, detenuto per omicidio, hanno ulteriormente alimentato le speculazioni su possibili legami tra questi eventi e il delitto di Garlasco.

Prospettive future e interrogatori in corso

Attualmente, non ci sono conferme sui collegamenti tra l’estorsione e l’omicidio, ma gli inquirenti non escludono la possibilità di interrogare Savu per chiarire eventuali legami. La procura di Pavia considera queste informazioni come “suggestive”, ma fino ad ora senza riscontri concreti. Savu, condannato a cinque anni di carcere per estorsione, ha già scontato un anno di detenzione preventiva e dovrà espiare un residuo di circa quattro anni. La sua testimonianza potrebbe rivelarsi decisiva per fare luce su un caso che continua a suscitare interrogativi e tensioni all’interno della comunità di Garlasco.

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