Indagini su video di Stefano De Martino: rischio per chi ha condiviso le immagini

Veronica Robinson

Settembre 10, 2025

La Procura di Roma sta portando avanti un’indagine su un caso di violazione della privacy che coinvolge il noto conduttore televisivo Stefano De Martino. L’oggetto dell’inchiesta è un video, estrapolato illegalmente dal sistema di videosorveglianza dell’abitazione della fidanzata di De Martino, che mostra momenti intimi tra i due. L’episodio ha suscitato grande scalpore e pone interrogativi sul tema della sicurezza informatica e della tutela della privacy.

Dettagli dell’indagine

Le autorità sono focalizzate non solo su chi ha effettivamente estrapolato il video e lo ha reso disponibile online, ma anche su tutti coloro che hanno contribuito alla sua diffusione attraverso commenti e condivisioni in chat e forum. La Procura ha avviato il procedimento dopo che De Martino ha presentato due denunce all’inizio di agosto 2025, segnalando la violazione della sua privacy. I pubblici ministeri di piazzale Clodio stanno considerando anche il reato di revenge porn, in quanto il video è stato condiviso senza il consenso dei diretti interessati.

Questa indagine rappresenta un’importante evoluzione nel trattamento legale di tali violazioni, in quanto rientra sotto la legge n. 69 del 2019, conosciuta come Codice Rosso, che mira a tutelare le vittime di reati di genere e a colpire chi diffonde contenuti intimi senza autorizzazione. L’attenzione degli inquirenti si concentra sull’analisi delle piattaforme online dove il video è stato condiviso e sui profili degli utenti coinvolti.

La vicenda di De Martino

Il 9 agosto 2025, De Martino ha ricevuto un messaggio da un follower, informandolo della circolazione di video intimi che lo riguardavano. Questo avviso lo ha portato a comprendere che qualcuno aveva violato la sua privacy, accedendo ai video registrati nel sistema di videosorveglianza della sua fidanzata. Il giorno successivo, mentre si trovavano in Costa Smeralda per una breve vacanza, De Martino e la sua compagna si sono recati al commissariato di Polizia di Porto Cervo, in provincia di Sassari, per denunciare l’accaduto.

Grazie all’intervento della Garante della Privacy, la diffusione del video è stata limitata, rendendolo non visibile. Tuttavia, diversi utenti erano già riusciti a scaricare il contenuto e a condividerlo su chat di messaggistica istantanea, complicando ulteriormente la situazione.

L’indagine continua a progredire, con la Procura che si impegna a identificare i responsabili e a garantire che vengano adottate misure adeguate per proteggere la privacy delle persone coinvolte. La vicenda ha suscitato un ampio dibattito sull’importanza della sicurezza informatica e sulla responsabilità degli utenti nella condivisione di contenuti sensibili.

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