Nepal, le conseguenze della rivolta: la situazione attuale del Parlamento

Veronica Robinson

Settembre 10, 2025

Il 29 settembre 2025, Kathmandu, capitale del Nepal, è stata teatro di eventi drammatici a seguito delle proteste violente che hanno costretto il primo ministro K.P. Sharma Oli a rassegnare le dimissioni. Le manifestazioni, scaturite da un clima di crescente insoddisfazione popolare, hanno visto l’intervento dell’esercito, che ha ripreso il controllo della città in un contesto di tensione e paura.

Le strade deserte di kathmandu

Le strade di Kathmandu, normalmente affollate, sono rimaste deserte durante il coprifuoco, mentre soldati armati pattugliavano i quartieri. Il Parlamento nazionale, assaltato e incendiato dai manifestanti, è ora un simbolo della furia popolare, con veicoli bruciati e strutture annerite dalle fiamme. L’interno dell’edificio è ridotto in macerie, con detriti sparsi ovunque, a testimonianza della violenza che ha caratterizzato le ultime ore.

Le cause delle proteste

Le proteste sono esplose in risposta a un divieto di accesso ai social media, comunicato la settimana precedente e poi revocato, che ha scatenato la rabbia dei cittadini. La situazione è degenerata ulteriormente a causa della sanguinosa repressione della polizia, che ha utilizzato gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere la folla. Questo intervento ha provocato almeno 19 morti e centinaia di feriti, aggravando il già teso clima sociale.

Il ruolo della generazione z

A guidare le manifestazioni sono stati i giovani della Generazione Z, che hanno espresso con forza la loro frustrazione nei confronti di una classe politica accusata di corruzione e nepotismo. Questi giovani, stanchi di una governance percepita come inefficace e distante, hanno trovato nei social media uno strumento per organizzarsi e far sentire la propria voce.

Il contesto politico ed economico del nepal

Il Nepal, situato tra India e Cina, si trova a fronteggiare un periodo di instabilità politica ed economica che dura dal 2008, anno in cui una rivolta popolare ha portato all’abolizione della monarchia. Oggi, il Paese si trova nuovamente a un bivio, con la necessità di affrontare le sfide interne e le pressioni esterne, mentre la popolazione chiede un cambiamento reale e duraturo.

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