Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente sollecitato l’Unione Europea a introdurre dazi punitivi che potrebbero arrivare fino al 100% su beni provenienti da India e Cina. Questa richiesta si inserisce in un’iniziativa volta a esercitare maggiore pressione sulla Russia affinché interrompa la sua aggressione in Ucraina. La notizia è stata riportata dal Financial Times, che ha citato fonti interne a conoscenza della situazione.
Trump ha presentato questa proposta durante una riunione tra alti funzionari statunitensi ed europei, convocata per discutere strategie volte ad aumentare il costo economico della guerra per Mosca. Un funzionario americano ha dichiarato: “Siamo pronti ad agire subito, ma lo faremo solo se i nostri partner europei faranno la loro parte insieme a noi”. La richiesta del presidente emerge in un contesto di crescente frustrazione all’interno della Casa Bianca, dovuta alle difficoltà nel raggiungere un accordo di pace e all’intensificarsi degli attacchi aerei russi contro l’Ucraina.
Le fonti governative statunitensi hanno confermato l’indiscrezione, specificando che gli Stati Uniti sono pronti a imporre ulteriori dazi sui paesi che acquistano petrolio russo, come Cina e India, a condizione che l’Unione Europea segua la stessa linea.
Esame del ricorso di Trump alla Corte Suprema a novembre
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso di esaminare con procedura accelerata la questione dei dazi estesi dall’amministrazione Trump. Questo caso rappresenta un’importante verifica dei limiti del potere esecutivo e dell’iniziativa economica del presidente. Secondo quanto riportato dal New York Times, la Corte ha stabilito un calendario serrato per la presentazione delle memorie e ascolterà le argomentazioni all’inizio di novembre 2025.
Ad agosto, una corte d’appello federale aveva annullato gran parte dei dazi globali imposti da Trump, sostenendo che la legge su cui si basava l’amministrazione non autorizzava il presidente a bypassare il Congresso, che detiene il potere di imporre dazi permanenti su larga scala. Le tariffe sulle importazioni rimangono in vigore mentre il contenzioso continua. Recentemente, gli avvocati di Trump hanno chiesto alla Corte Suprema di rivedere rapidamente la sentenza, inserendo il caso nel calendario della nuova sessione che avrà inizio a ottobre. Nel frattempo, Trump e i suoi sostenitori hanno avvertito i giudici supremi che un blocco dei dazi potrebbe portare a una “catastrofe economica”.