Ia, sentinella cuore-respiro e innovazione nel diabete: prospettive mediche future

Veronica Robinson

Settembre 11, 2025

L’uso dell’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il panorama della medicina moderna, con applicazioni che spaziano dalla diagnosi precoce di malattie cardiovascolari alla gestione del diabete. Questo tema è stato approfondito durante il congresso “Artificial Intelligence in Medicine”, che si è svolto a Roma nel 2025, organizzato dalla Fondazione Menarini in collaborazione con diverse istituzioni, tra cui l’ospedale Gemelli-Isola Tiberina e l’Università della Florida Centrale.

Intelligenza artificiale e diagnosi medica

Gli specialisti presenti a Roma hanno evidenziato come i sistemi di intelligenza artificiale siano in grado di analizzare vasti volumi di dati medici, comprendenti elettrocardiogrammi, radiografie e risonanze magnetiche. Questi strumenti dimostrano una precisione che può eguagliare o superare quella degli esperti umani, riuscendo a identificare anomalie che potrebbero sfuggire anche ai clinici più esperti. Tale supporto non solo accelera i tempi del processo diagnostico, ma contribuisce anche a una medicina personalizzata, integrando informazioni genetiche, biomarcatori e storia clinica per sviluppare trattamenti su misura per ciascun paziente.

Stefano Del Prato, presidente della Fondazione Menarini, ha messo in evidenza che l’intelligenza artificiale non si limita a una singola specialità, ma si estende a vari ambiti della medicina, dalla cardiologia alla diabetologia. Le nuove tecnologie, come i gemelli digitali, promettono di integrare le diverse specialità mediche, consentendo simulazioni di interventi complessi e migliorando la gestione di epidemie e pandemie.

Innovazioni cardiologiche grazie all’IA

Durante il congresso, i medici hanno analizzato il potenziale dell’intelligenza artificiale nella lotta contro le malattie cardiovascolari. Filippo Crea, professore di Cardiologia presso l’ospedale Gemelli-Isola di Roma, ha affermato che l’IA rappresenta un alleato fondamentale per gli specialisti, consentendo diagnosi più rapide e precise. Ad esempio, l’elettrocardiogramma, tradizionalmente utilizzato per monitorare l’attività elettrica del cuore, ha beneficiato notevolmente dell’IA, migliorando la sensibilità nel rilevare disfunzioni ventricolari.

Questa innovazione ha reso possibile la previsione del rischio di scompenso cardiaco con un’accuratezza notevolmente superiore rispetto agli algoritmi tradizionali. L’intelligenza artificiale si dimostra utile anche nella stratificazione prognostica, integrando vari fattori di rischio per valutare la probabilità di infarto o ictus, tenendo conto sia delle condizioni tradizionali sia di nuovi fattori emergenti.

Nuove frontiere nella diabetologia

Nel campo della diabetologia, l’intelligenza artificiale sta aprendo nuove prospettive. Alfonso Galderisi, professore associato di Pediatria all’Università di Yale, ha descritto come negli Stati Uniti si stia sperimentando una tecnologia capace di rilevare cambiamenti precoci nella secrezione insulinica, fino a dieci anni prima che il diabete di tipo 1 si manifesti. Questa innovazione potrebbe rivoluzionare la prevenzione e la gestione della malattia, permettendo di identificare i pazienti a rischio in modo tempestivo.

Boris Kovatchev, direttore del Center for Diabetes Technology dell’Università della Virginia, ha sottolineato lo sviluppo di pancreas artificiali, che utilizzano l’IA per regolare automaticamente i livelli di insulina. I risultati preliminari indicano un miglioramento significativo nel controllo della glicemia nei pazienti, dimostrando l’efficacia di queste nuove tecnologie.

Applicazioni dell’IA in pneumologia

L’intelligenza artificiale sta emergendo come uno strumento cruciale anche in pneumologia, dove si concentra sulla diagnosi e il trattamento delle malattie respiratorie. Leonardo Fabbri, esperto di Medicina interna e Malattie respiratorie all’Università di Ferrara, ha spiegato come l’IA stia migliorando la diagnostica per immagini e la funzionalità respiratoria, contribuendo allo sviluppo di terapie mirate, specialmente per l’asma grave e il tumore polmonare.

In aggiunta, l’analisi automatizzata dei suoni respiratori, tramite intelligenza artificiale, offre nuove opportunità per il monitoraggio a distanza dei pazienti e il miglioramento della diagnosi di patologie respiratorie. Fabbri ha anche accennato alla possibilità che l’IA possa facilitare un approccio più integrato nella gestione delle malattie respiratorie croniche, considerando le caratteristiche individuali e i fattori ambientali.

L’adozione dell’intelligenza artificiale in medicina continua a espandersi, con la promessa di migliorare in modo significativo la qualità delle cure e l’efficacia dei trattamenti.

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